Nel tentativo di migliorare la situazione, aveva seguito diverse sedute di fisioterapia, ma purtroppo con risultati scarsi e non duraturi.
Quando ho letto la sua scheda e svolto il colloquio preliminare, mi sono sentita particolarmente coinvolta: aveva quasi la mia età e, durante la nostra conversazione prima del trattamento, si è creata subito una forte sintonia. Il fatto di essere coetanee e di scoprire interessi comuni ha reso il nostro dialogo naturale e spontaneo, alimentando in me una motivazione ancora più intensa per aiutarla a recuperare una vita normale, sia a livello lavorativo che personale.
Mi ha raccontato del forte disagio che stava vivendo: a causa dei sintomi, era stata costretta a ridurre l’orario di lavoro perché restare seduta per un’intera giornata davanti al computer le risultava troppo difficile. Questa riduzione aveva avuto un impatto negativo non solo sulla sua situazione economica, ma anche sulla sua vita sociale, limitandone la libertà e la qualità di vita.
Dopo aver scattato la prima serie di foto posturali, abbiamo riso insieme nel vedere quanto fosse "storta". Il momento ha contribuito a sciogliere la tensione e ha reso l’atmosfera più leggera.
Mentre le eseguivo il massaggio preparatorio, abbiamo parlato un po’ di tutto, e il tempo è volato. Poi ho eseguito la correzione dell’Atlante e ripetuto le foto posturali. Anche se la seduta è risultata leggermente dolorosa, il risultato è stato sorprendente: la nuova fotografia posturale era a dir poco perfetta. Quando ha visto sul monitor la grande differenza tra le immagini prima e dopo il trattamento, la sua felicità era incontenibile.
Ci siamo salutate con un lungo abbraccio, che ha liberato tutta la tensione e la paura accumulate prima della seduta. Poi abbiamo fissato l’appuntamento per la seconda seduta.
Nei giorni successivi, mi ha contattata un paio di volte per dirmi che sentiva miglioramenti quotidiani e che era felicissima. Non vedeva l’ora di tornare per la prossima seduta.
Dopo circa due mesi, quando è tornata, non finiva più di ringraziarmi.
Stava finalmente riprendendo in mano la sua vita: aveva ricominciato ad andare in palestra, a uscire con gli amici e a breve sarebbe tornata a lavorare a tempo pieno, con tutti i benefici che ne derivano!
Rachele