Alluce valgo: cause, soluzioni e benefici del trattamento Atlantomed
Le persone che ritornano nei nostri Centri per la seconda seduta, dopo 5-8 settimane, riferiscono di aver riscontrato cambiamenti in diverse aree del loro corpo. Tra questi, viene occasionalmente menzionato il problema dell’alluce valgo. Alcuni raccontano che il dolore, che negli anni era progressivamente aumentato, tende ora a scomparire, con l’impressione che l’alluce stia tornando più diritto.
Inizialmente, abbiamo pensato fosse solo una coincidenza o che il miglioramento fosse frutto di suggestione, un effetto placebo alimentato dall’entusiasmo per gli altri benefici osservati. Per questo motivo, non abbiamo dato subito peso a queste testimonianze. Tuttavia, con il crescere dei casi simili, ci siamo interrogati sulla possibilità che ci fosse una reale correlazione.
Abbiamo quindi deciso di annotare sistematicamente i casi di alluce valgo. Questa operazione è stata facilitata dal fatto che, durante le foto posturali sulla pedana rotante SpineLine, l’osservazione dei piedi dei soggetti è inevitabile. Abbiamo cominciato a chiedere durante la seconda seduta, se avessero notato cambiamenti. La risposta più comune era: "Ora che me lo fa notare… in effetti non sento più dolore, ma non ci avevo fatto caso".
È noto che l’insorgenza di un dolore è immediatamente percepita, mentre il momento in cui il dolore scompare passa spesso inosservato. Solo richiamando alla mente la propria condizione precedente si diventa consapevoli del miglioramento. Questo fenomeno emerge chiaramente quando, al ritorno per la seconda seduta, i pazienti compilano nuovamente il questionario Atlantomed. Rivedendo le risposte date prima del trattamento, notano miglioramenti che avevano dimenticato.
La mente ha la naturale tendenza a evitare il dolore ed è per questo che una volta risolto il problema, tendiamo a dimenticarlo rapidamente. Allo stesso modo, le persone che si sono liberate dai propri disturbi grazie ad Atlantomed, insieme al dolore, sembrano dimenticare con altrettanta rapidità anche chi li ha aiutati. Se non siete voi stessi a diffondere il metodo, condividendo il successo ottenuto là dove le cure precedenti avevano fallito, chi dovrebbe farlo? Di certo non lo farà il medico che vede Atlantomed come una fastidiosa minaccia al proprio status quo. I nostri risultati infatti, mettono in luce i limiti delle cure tradizionali, causando imbarazzo a chi sosteneva che quei disturbi fossero inguaribili. Per chi segue la logica del "un paziente guarito è un paziente perso", un metodo efficace come Atlantomed non è altro che una perdita, sia in termini di prestigio che di opportunità economiche.
PRIMA
DOPO
Quelle che invece sembrano non dimenticarsi mai di noi, anche a distanza di anni, sono le persone che purtroppo non hanno tratto beneficio dal trattamento proposto. Costoro, infatti, non perdono occasione per rimarcare l'insuccesso. Un atteggiamento del genere dimostra come non siano stati compresi i meccanismi di funzionamento del corpo, né lo scopo del trattamento. Atlantomed mira a correggere la posizione della vertebra Atlante, non a "curare" singoli disturbi, come viene chiarito nel modo più esplicito possibile nella pagina “Per chi è il trattamento Atlantomed?". Mi chiedo se queste persone siano solite lamentarsi anche con il proprio medico ogni volta che i farmaci prescritti non riescono a risolvere il problema, come accade nella maggior parte dei casi, magari provocando anche effetti collaterali. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.
Ma torniamo all'alluce valgo. Le nostre osservazioni ci hanno permesso di identificare un denominatore comune tra le persone con alluce valgo: una postura sbilanciata in avanti. Fotografandole di lato, si nota chiaramente che il loro baricentro risulta immancabilmente proiettato anteriormente!
Questo comporta che il peso, anziché scaricarsi a terra sul tallone, si concentra sulla parte anteriore del piede. Questo sovraccarico cronico sull’avampiede, nel tempo può favorire lo sviluppo dell’alluce valgo, deformando l’articolazione per adattarsi a un carico innaturale. L’articolazione, nel tentativo di compensare il carico eccessivo, si ingrossa e spesso si deforma, generando una serie di conseguenze negative per la funzionalità del piede.
Un supporto alle nostre osservazioni è giunto da uno studio scientifico italiano, in cui 120 persone con alluce valgo sono state analizzate con una bilancia stabilometrica. I risultati hanno mostrato una pressione maggiore sui lati mediali e sull’avampiede, sia in situazioni statiche che dinamiche, rispetto ai soggetti senza questa condizione.
Dopo la correzione dell'Atlante con il metodo Atlantomed, si osserva frequentemente un miglioramento generale della postura. Nel caso specifico dell'alluce valgo, le persone appaiono staticamente più erette, mentre nella prospettiva laterale, il baricentro tende a spostarsi all’indietro. Questa nuova distribuzione del peso allevia il sovraccarico sulla parte anteriore del piede, favorendo un miglioramento dell'alluce valgo. Ciò può interrompere il percorso doloroso e spesso inevitabile, verso un intervento chirurgico, favorendo un recupero più naturale e meno invasivo.
Vorremmo sottolineare che il disallineamento dell’Atlante non è l'unica possibile causa dell'alluce valgo. Lo squilibrio posturale descritto sopra può anche essere il risultato di una disfunzione cranio-mandibolare o di piedi larghi o piatti. Il problema dell'alluce valgo è spesso la somma di diversi fattori concomitanti. In molti casi tuttavia, una disfunzione dell'Atlante ha dimostrato di essere il fattore determinante.
Che cosa è l'alluce valgo o posizione obliqua dell'alluce?
L'alluce valgo è la deformità del piede più comune e colpisce le donne circa 9 volte più frequentemente rispetto agli uomini. Questa condizione consiste in un disallineamento dell'alluce, che provoca una deformazione progressiva e un possibile ispessimento dell'articolazione metatarso-falangea. In alcuni casi, può portare anche alla conformazione delle dita del piede ad artiglio.
Solitamente, l'alluce valgo si manifesta in età avanzata, ma studi recenti indicano che i primi segni possono essere rilevati in individui predisposti già a partire dai 14 anni. Questo evidenzia il lungo periodo di sviluppo necessario affinché un'alterazione posturale produca un danno visibile.
Nello stadio iniziale, l'alluce valgo è principalmente un problema estetico. Tuttavia, se non si interviene sulle cause, la condizione tende a peggiorare. Nel tempo, può evolvere in alluce rigido, con conseguente artrosi dell'articolazione metatarso-falangea.
Un alluce valgo in stato avanzato di deformità, spesso richiede di essere corretto chirurgicamente, con tutte le conseguenze e i rischi che la chirurgia comporta, con tempi di guarigione che si protraggono per mesi. Vuoi davvero attendere che l’intervento diventi inevitabile? Non sarebbe più opportuno agire preventivamente, intervenendo sulla postura e correggendo l'Atlante, o eventualmente la mandibola, già in età infantile?
Conseguenze di un alluce valgo:
- Dolore nell'articolazione metacarpo-falangea durante il rotolamento del piede e quando si indossano scarpe strette.
- Irritazione cutanea accompagnata da infiammazione della membrana sottostante, con rischio di infezioni batteriche nelle aree in cui la pelle risulta lesionata o aperta.
- La progressiva deviazione dell'alluce può causare la deformazione delle dita adiacenti, in particolare del secondo e terzo dito, compromettendone l'allineamento e la funzionalità.
- Alterazioni dell'andatura dovute a compensazioni posturali per alleviare il dolore, che possono provocare un sovraccarico su altre catene muscolari e sulle articolazioni della colonna vertebrale, causando ulteriori disfunzioni e dolori.
Videointerviste sul bacino inclinato
racconti dopo il riallineamento dell'Atlante
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scritto da: Alfredo Lerro