Queste corde cutanee provocano un freno che si ripercuote a livello profondo articolare e muscolare, soprattutto in zone dove ci sono delle concavità come il cavo ascellare, il collo, il torace e la bocca. Nelle ustioni del viso, queste briglie possono causare deviazioni della mandibola e malocclusione.
Carla è una ragazza bresciana di 39 anni, mia paziente, che si è rivolta al centro Atlantomed nel 2019 per problemi di emicrania, scatto doloroso al condilo sinistro durante l’apertura della bocca con deviazione della mandibola e lombalgia.
All’età di 10 anni è stata vittima di un ritorno di fiamma in pieno volto, provocato da un liquido infiammabile utilizzato per accendere il camino, l'incidente le ha provocato ustioni di 3° grado in tutta la parte antero-superiore del corpo, arti compresi. Nel tempo il suo corpo ha dovuto per forza di cose crescere e "ingrandirsi", ma lo ha fatto in un "vestito tegumentario" (troppo stretto e privo di elasticità).
Alla prima osservazione ho notato il danno cicatriziale del viso, con la mandibola tirata e costretta tra le guance e la pelle del collo. Anche la cute intorno agli occhi era tesa con gli angoli esterni tirati e discendenti, come a raccordarsi con la briglia delle orecchie, esenti da padiglioni.
Carla ha effettuato molti interventi chirurgici di innesti cutanei e ha svolto regolarmente fisioterapia specifica. Durante l’osservazione posturale fotografica è stata fin da subito evidente la gravità delle ripercussioni sulla postura delle lesioni cicatriziali, con la spalla sinistra forzata in abduzione, gomito in flessione, amputazione di porzione delle dita delle mani, torsione del capo, scoliosi con sbilanciamento del carico sugli arti inferiori.
E’ stato difficile eseguire la valutazione palpatoria della posizione della prima vertebra cervicale, in quanto le spesse cicatrici ne occultavano la percezione con le dita. L’Atlante è risultato disallineato, probabilmente da un lavoro mandibolare non ottimale, costretto negli anni durante la fase evolutiva, ad adattarsi alle limitazioni fisiche delle varie "pulegge" muscolari e a un timing di attivazione neurologico alterato a causa di uno scarso se non nullo feedback recettoriale fine.
E’ molto importante il lavoro che è stato fatto prima della correzione della posizione dell'Atlante, a livello di preparazione muscolare e del connettivo della zona cervicale, della zona scapolare e della mandibola. Con l’ausilio della vibro-risonanza degli strumenti AtlantoVib si è favorito un aumento della portata del microcircolo nei vari strati tissutali, favorendone il rilassamento, l’ossigenazione, l’elasticità e la riduzione dell’edema degli stessi.
Al controllo dopo circa due mesi, Carla è arrivata con grande entusiasmo ed ha riferito che gli attacchi di emicrania erano diventati sporadici (passati da circa 15 a 2 al mese) e solo in prossimità del ciclo mestruale. La loro intensità era diminuita del 70% e non ha dovuto più assumere la solita terapia farmacologica che il neurologo le aveva prescritto qualora ne avesse avuto bisogno.
Al controllo fotografico la posizione della testa era migliorata tornando sul proprio asse fisiologico di rotazione, lo scatto della mandibola assente e il carico sugli arti inferiori ridistribuito lasciando un scarto del 10% su l’emilato sinistro (bilanciamento inficiato dall’abduzione forzata della spalla). C'è stata anche una notevole riduzione della lombalgia, ma ciò che mi ha reso orgoglioso e felice del lavoro che sono riuscito a completare è che tutto questo ha portato a Carla grandi benefici nel suo ruolo più importante, quello di mamma!
Davide Colombo