e diretto il nostro stato emotivo. Nei paesi nordici, dove sono frequenti le giornate nuvolose e di brutto tempo, l'incidenza della depressione fra la popolazione è molto alta, mente al contrario nei paesi caldi e soleggiati tale incidenza si manifesta notevolmente minore.
Ne consegue che l'illuminazione degli ambienti in cui trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate, gioca un ruolo importante sul nostro stato emotivo e merita di essere valutata con attenzione. Se il sole ha una temperatura colore di circa 4900°kelvin, le fonti di luce artificiali possono distanziarsi notevolmente da questo valore.
Svariati studi dimostrano come le vecchie lampadine ad incandescenza, emettendo una luce nello spettro giallo, anche se di intensità nettamente inferiori a quella raggiunta dal sole (1000w/m2), mantengono una tonalità di luce molto più simile a quella solare e risultano pertanto più salutari rispetto agli altri sistemi di illuminazione moderni a basso consumo.
Le vecchie lampadine ad incandescenza avevano una temperatura di 2400-2700°k, meno della temperatura del sole ma comunque sempre nello spettro del giallo.
Poi arrivarono le lampadine a incandescenza alogene, con una temperatura di circa 2900°k. Esse risultavano già più “bianche” rispetto alle precedenti, ma avevano spesso una durata di vita breve a causa della temperatura più elevata del filamento. Queste lampadine, sopratutto quelle di potenza elevata, erano delle vere e proprie "stufe", poiché la maggior parte dell'energia elettrica veniva trasformata in calore invece che in luce, determinando consumi energetici elevati. Per riuscire a generare una luce più chiara veniva aumentata la temperatura del filamento e per mezzo di un gas alogeno ad alta pressione, contenuto all'interno del bulbo della lampadina, si faceva in modo che il metallo del filamento che letteralmente evaporava dalla superficie dello stesso a causa della temperatura, si depositasse nuovamente su di esso e non sul vetro. In questo modo si riusciva ad allungare la vita della lampadina, che comunque rimaneva limitata.
Poi arrivarono le lampade fluorescenti, che in gergo vengono anche chiamate impropriamente lampade al neon, a rivoluzionare il mercato. La temperatura della luce emessa dalle lampade fluorescenti varia da 3000°k fino a 9500°k, dipendendo dal tipo di materiale fluorescente impiegato. Il grosso vantaggio di queste lampade era costituito senza dubbio dal risparmio energetico, infatti a parità di intensità luminosa, consumano circa 5 volte meno energia elettrica delle vecchie lampadine ad incandescenza o di quelle alogene. Negli anni, le lampade fluorescenti sono passate dalla classica forma diritta tubolare ad assumere svariate forme, potenze e colori.
Il grosso svantaggio delle lampade fluorescenti è costituito dal fatto che queste lampade sono altamente inquinanti, perché contengono mercurio che si libera nell'ambiente qualora la lampada si rompa. Ben poche persone purtroppo riconsegnano le lampade al fornitore, la maggior parte di noi preferisce invece semplicemente gettarle nella spazzatura, dove naturalmente andranno in frantumi. Calcolando che un tubo fluorescente da 1,5metri contiene 2,5mg di mercurio, si può facilmente immaginare l'enorme danno ambientale creato da questo tipo di lampade, imputabile sopratutto allo smaltimento sconsiderato e inadeguato.
La normativa FAO-WHO attuale prevede per l'uomo un limite massimo di assunzione di mercurio pari a 0,3mg la settimana, valore già di per sé elevatissimo alla luce dei danni che il mercurio causa. Ma come gia sappiamo fin troppo bene, mano mano che aumenta l'inquinamento, di pari passo vengono aumentati i limiti di soglia delle normative, altrimenti sarebbero costretti a vietare tutto quello che contiene mercurio per correre ai ripari. Ragione per cui se una lampada contiene 2,5 mg di mercurio, basterebbe romperne una per entrare improvvisamente a contatto con la quantità di mercurio (oltretutto ancora più deleteria perché sotto forma di gas) assorbibile in oltre 2 mesi. Se si rompe una lampada fluorescente in casa, in teoria sarebbe necessario chiamare una ditta di decontaminazione! La cosa più sbagliata è usare l'aspirapolvere per pulire la polverina che fuoriesce dalla lampada, dal momento che dopo averlo fatto sarebbe necessario buttare l'aspirapolvere.
Alzi la mano chi non ha mai rotto una di queste lampade e chi le riporta in negozio una volta esaurite. Le lampade a fluorescenza, che oggi si trovano in molti formati e potenze differenti, hanno una durata di vita elevata, per lo meno a detta del costruttore, quasi tutti si saranno comunque accorti che i numeri non corrispondono alla realtà e che molte volte già dopo poco tempo le lampade a risparmio smettono di funzionare, in barba alle 6000-10'000 ore di funzionamento dichiarate.
Grazie al risparmio energetico che queste lampade garantiscono, trovano largo impiego sopratutto dove è necessario illuminare grandi superfici e sono attualmente anche le lampade maggiormente in uso, nonostante risultino altamente inquinati. Ma ormai sappiamo che l'uomo non si fa molti problemi a danneggiare il pianeta in cui vive ed anche la sua salute, salvo poi lamentarsi quando si ammala, i disturbi neurologici aumentano, il cancro aumenta, le malattie strane aumentano, senza che si renda conto che la colpa di tutto ciò è anche sua!
E poi arrivarono i LED (sigla inglese di Light Emitting Diode)! Il led è stato un grosso passo in avanti come sistema di illuminazione, infatti consuma poco e come resa luminosa raggiunge livelli anche superiori alle lampade fluorescenti, la durata di vita si attesta sulle 20'000- 50'000 ore per i led di qualità, quindi ipotizzandone un uso di 12 ore/giorno si dovrebbe arrivare ai 5-11 anni di possibile utilizzo. Occorre tenere conto del fatto che le lampade LED made in Cina a basso prezzo hanno spesso anche una durata di vita proporzionale e si possono rompere già dopo pochi mesi, spesso non a causa dei LED stessi, ma dell'elettronica usata per farli funzionare.
Molto recentemente è invece arrivato sul mercato un nuovo tipo di lampade che uniscono i vantaggi delle vecchie lampade a incandescenza e la tecnologia LED. Penserete subito ah si, le conosco, sono le lampade a LED munite di zoccolo che è possibile avvitare nei comuni portalampade in sostituzione delle vecchie lampade ad incandescenza o di quelle alogene. Sbagliato! Questo tipo di lampade LED infatti presentano diversi svantaggi, sono solitamente alquanto direzionali, dal momento che metà della lampada è costituita dalle alette di raffreddamento. Il colore della luce emessa da queste lampade ha inoltre quasi sempre uno spettro del colore ancora inferiore a quello dei tubi fluorescenti o delle lampade a risparmio energetico.
Quello di cui parlo io sono invece le nuovissime lampade a filamento di LED. Sono costruite come una vecchia lampadina ad incandescenza, ma invece di avere un filo ad incandescenza di tungsteno, posseggono un filamento composto da una miriade di piccolissimi LED collegarti tutti in serie. Il vantaggio è costituito dal garantire un'illuminazione a 360° come quella delle vecchie lampadine, un colore di luce molto simile a quello solare, ma allo stesso tempo, un grosso risparmio energetico tipico dei LED, con un consumo di 9 volte inferiore a quello di una vecchia lampada ad incandescenza.
Queste lampade si possono usare con il dimmer, hanno un prezzo abbordabile e una lunga durata di vita tipica dei LED. La gradazione di colore ottimale viene ottenuta unendo LED di colore leggermente diversi fino ad ottenere uno spettro molto simile alla luce solare con predominanza di giallo. Il raffreddamento viene agevolato dal gas termoconduttore (elio o azoto) contenuto nella lampada che non necessita di un raffreddamento a lamelle metalliche.
Queste lampade costituiscono al momento quanto di meglio si possa trovare sul mercato, per quanto riguarda la resa luminosa, i consumi e la somiglianza con la luce del sole. Non sono inquinanti e hanno le potenzialità per influire positivamente sulla nostra emotività e migliorare il nostro umore.