Cerniera atlanto-occipitale e nervo vago

Cosa si nasconde dietro i più comuni disturbi

cerniera atlanto-occipitale

di Atlantomed – 15 Luglio 2025

Ti capita spesso di provare una sensazione di nodo alla gola, digestione lenta, gonfiore o una leggera oppressione al petto? E se questi sintomi, così diversi tra loro, avessero in realtà una stessa origine? In molti casi, quando si soffre di disturbi digestivi, viscerali o ansiosi, l’attenzione si concentra solo sull’organo interessato. Si cercano soluzioni per lo stomaco, per l’intestino o per il respiro, spesso senza risultati duraturi. Ma ciò che si tende a trascurare è il possibile coinvolgimento di un’area chiave situata proprio alla base del cranio: la cerniera atlanto-occipitale. Questa struttura, che collega il cranio alla prima vertebra cervicale (l’Atlante), è molto più di un semplice snodo articolare.

Dal cranio fuoriescono due grosse ramificazioni nervose che attraversano la cervicale e scendono verso svariati organi: nervo vago di sinistra e nervo vago di destra. Il nervo vago è un canale neurologico fondamentale per l’equilibrio del sistema nervoso autonomo e per il corretto funzionamento di molti organi interni. Comprendere come funziona questa connessione può aprire la strada a un nuovo modo di interpretare sintomi persistenti e spesso inspiegabili.

Cos’è la cerniera atlanto-occipitale

La cerniera atlanto-occipitale è l’articolazione tra l’osso occipitale e l’Atlante, prima vertebra cervicale. Essa consente al capo di muoversi con agilità, ma ha anche un ruolo cruciale come punto di transito tra il sistema nervoso centrale e il resto dell’organismo. Qui si trovano strutture delicate come il midollo allungato, le meningi e le vie di origine dei principali nervi cranici, tra cui il nervo vago. Una corretta funzionalità di questa zona permette di mantenere l’equilibrio posturale, garantisce una buona mobilità cervicale e sostiene la comunicazione fluida tra cervello e corpo. Quando questa articolazione perde la sua armonia biomeccanica, a causa di traumi, posture scorrette o tensioni muscolari, può generare effetti a catena che coinvolgono il sistema muscolo-scheletrico, ma anche quello neurovegetativo e viscerale.

Il nervo vago: più di un semplice nervo

Il nervo vago, noto anche come decimo nervo cranico, ha origine nel tronco encefalico, proprio in prossimità della cerniera atlanto-occipitale. Da lì si dirama verso il basso attraversando il collo e il torace, per raggiungere gran parte degli organi interni: cuore, polmoni, stomaco, intestino, pancreas, fegato. È il principale protagonista del sistema parasimpatico, la parte del sistema nervoso autonomo responsabile delle attività di recupero e digestione. Tra le sue funzioni principali rientrano la regolazione del battito cardiaco, la stimolazione della secrezione gastrica e pancreatica, il controllo della motilità intestinale e la gestione del tono dell’apparato respiratorio. Una disfunzione della cerniera atlanto-occipitale può interferire con il nervo vago in modo diretto o indiretto, attraverso compressioni meccaniche o tensioni fasciali riflesse.

Ciò può portare a una vasta gamma di sintomi: reflusso, acidità cronica, gonfiore addominale, alterazioni dell’alvo, palpitazioni, respiro affannoso, ansia e disturbi digestivi persistenti.

I segnali da osservare

Molti segnali corporei possono suggerire un coinvolgimento dell’Atlante e del nervo vago, specialmente quando la ricerca di altre cause risulta essere negativa. Alcuni dei più frequenti includono:

  • reflusso gastroesofageo e difficoltà digestive;
  • sensazione di nodo alla gola o fastidio alla deglutizione;
  • dolori cervicali o rigidità alla nuca;
  • mal di testa ricorrenti, soprattutto alla base del cranio;
  • battito cardiaco irregolare o senso di oppressione toracica;
  • stati ansiosi o agitazione inspiegabile.

Questi sintomi, spesso trattati come disturbi isolati, possono in realtà derivare da una stessa disfunzione posturale e neurologica localizzata nella parte alta del rachide cervicale.

Una possibile soluzione: il trattamento Atlantomed

Quando la vertebra Atlante, la prima vertebra cervicale, risulta disallineata o bloccata, è possibile intervenire in maniera sicura ed efficace per liberare le strutture da ogni contrattura e tensione muscolare e ristabilire l’equilibrio.

Atlantomed è un trattamento specifico che agisce sull’Atlante attraverso stimolazioni vibro-pressorie mirate, senza ricorrere a manipolazioni forzate.

Questa tecnica lavora sul sistema muscolo-legamentoso per riportare l’Atlante nella sua posizione fisiologica, riducendo le pressioni anomale sulle strutture nervose e migliorando la funzionalità neurovegetativa. In molti casi, il trattamento può contribuire a:

  • diminuire l’irritazione del nervo vago;
  • riequilibrare il sistema digestivo e viscerale;
  • migliorare la respirazione e la qualità del sonno;
  • mal di testa ricorrenti, soprattutto alla base del cranio;
  • alleviare cefalee e le tensioni cervicali.

L’obiettivo non è semplicemente eliminare i sintomi, ma favorire un riequilibrio globale dell’organismo agendo su una delle sue basi neurologiche e posturali più importanti.

Spesso trattiamo i sintomi digestivi con farmaci, ignorando che la radice del problema potrebbe trovarsi più in alto: la cerniera atlanto-occipitale. Il suo ruolo nell’equilibrio posturale e nella regolazione del nervo vago può spiegare molti sintomi persistenti, spesso sottovalutati o mal interpretati. Prendersi cura di questa zona, valutandone lo stato e intervenendo con tecniche innovative ed efficaci come Atlantomed, può offrire un nuovo punto di partenza verso un benessere più profondo e duraturo.

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Autore e revisore scientifico

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Contenuto redatto da Alfredo Lerro (detentore del brevetto AtlantoVib) e verificato dal prof. Daniele Raggi: dottore in scienze motorie, fisioterapia e scienze quantistiche, master in posturologia presso La Sapienza di Roma. Diplomi: Mézière, massofisioterapia biennale e triennale, idromassoterapia MCB con competenza in biorisonanza, mental coach e Back School. Specializzato in riflessologia plantare e nel metodo Feldenkrais. Ideatore e detentore del brevetto di Pancafit, Pancafit Vertical, KRM e altri dispositivi, nonché del percorso di meta-posturologia, della respirazione energetica e della tecnica delle costellazioni relazionali. Docente in vari master universitari di 1º e 2º livello, docente presso la scuola MCB e fondatore della scuola Raggi Method. Svolge attività di consulente in posturologia clinica per studi odontoiatrici. Precedentemente docente presso la 1ª facoltà di medicina e chirurgia de La Sapienza di Roma, reparto di medicina fisica sperimentale.

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