CAUSA & EFFETTO:

Il problema persiste quando la presunta causa è errata

causa effetto

di Alfredo Lerro – 12 Marzo 2022

In particolar modo nel campo della salute, ma non solo in quello, mi capita spesso di leggere delle affermazioni che vengono vendute come DATI DI FATTO, mentre in realtà risultano essere puri esercizi di fantasia, inventati da qualcuno dotato di scarsa capacità di osservazione e altrettanto scarsa logica.

Eppure queste affermazioni vengono spacciate come vere, divulgate nei congressi e altrove, mentre moltissimi addetti ai lavori, anche loro scarsamente dotati di senso logico, le ripetono a pappagallo senza porsi alcuna domanda sulla loro veridicità e soprattutto senza chiedersi come abbia fatto l'autore ad arrivare a una conclusione di questo tipo.

Proprio questo è sempre il punto dove casca l'asino: cosa hai realmente verificato? Per quanto tempo lo hai fatto? Dove sono le tue prove o le tue misure?

La relazione tra causa ed effetto troppo spesso risulta essere completamente errata, ma questa evidenza non sembra interessare alle tante persone che hanno scelto di credere fermamente in una menzogna, solamente perché l’hanno letta in qualche libro, dimenticandosi che spesso la verità di oggi risulterà essere la bugia di domani.

Ti sei mai chiesto come si faccia a determinare qual è la vera causa di un certo effetto, quando i due fattori (cioè la causa e l'effetto) sono separati da un lungo intervallo temporale?

Se fai cadere un vaso e un attimo dopo lo trovi a terra rotto, è facile determinare la causa della rottura: il forte impatto con il suolo che il vaso non riesce a sopportare.

Ma come la mettiamo con quei fenomeni in cui vedi l'effetto solo ADESSO, mentre la causa risale a MOLTO TEMPO FA, in un contesto temporale che magari ti è sconosciuto?

E come la mettiamo con quegli effetti che non dipendono da un singolo evento, ma da una serie di fattori o concause che si ripetono nel tempo?

E come consideriamo il fatto che, in questo arco di tempo, ci sono migliaia di altri fattori che si intrecciano con il principale, cioè tutte le concause che possono modificare completamente il risultato?

L'esempio dell'AIDS

Le persone di una certa età ricorderanno come un tempo i media affermassero con certezza che nell'anno 2000 la metà della popolazione mondiale sarebbe stata malata di AIDS. Ve lo ricordate? Oltre due decenni dopo, i casi di AIDS hanno un’incidenza patologica così bassa da risultare trascurabile. Secondo i dati dell'ufficio svizzero di sanità pubblica, nel 2018 solo lo 0.005% della popolazione è risultata infetta. Dal 50% allo 0.005% significa che l’errore di valutazione è stato del 10.000%, eppure, allora come oggi, ufficialmente non vi è cura per l'immunodeficienza acquisita.

Ci raccontavano che il periodo di incubazione poteva essere anche di 10 anni, vi ricordate? Ti sei mai chiesto, qualora tra la causa e l'effetto intercorra un periodo di 10 anni, quanti fattori variabili si introducono nell'equazione durante questo lasso di tempo?

Se tu osservi l'effetto oggi, nell’esempio specifico fai il test e risulti positivo, consapevole che il periodo d'incubazione può durare 10 anni, come pensi sia possibile determinare quale sia stato il momento in cui hai contratto la presunta infezione e la causa specifica della stessa, in un arco temporale così vasto? Perciò, come potresti individuare con certezza l'origine dell'infezione da AIDS? Quante cose hai fatto in 10 anni? Con quante persone sei entrato in contatto? Quante iniezioni o prelievi di sangue hai fatto? Quante altre situazioni avrebbero potuto metterti nella condizione d’infettarti (ammettendo che sia un'infezione)? Può risultare enorme il numero di concause che avrebbero potuto farti contrarre l’AIDS. Eppure, loro si dicono assolutamente sicuri che il presunto virus (che fino ad oggi nessuno ha isolato) si trasmetta per via sessuale o con siringhe infette.

Non hanno mai visto il virus, non è mai stato isolato, ma ti sanno dire con certezza che 10 anni fa ti sei infettato facendo sesso con Pinco Pallino.

Stranamente, in Svizzera, dove le siringhe eventualmente infette non le usa nessuno, dato che la droga ti viene data gratuitamente in una siringa pulita che dopo l'iniezione devi lasciare lì, la categoria dei tossicodipendenti rappresenta comunque statisticamente la maggioranza dei malati di AIDS.

I tossicodipendenti, di fatto, potrebbero aver sviluppato l'immunodeficienza non tramite una trasmissione diretta di sangue, come si vorrebbe far credere, ma piuttosto a causa della droga stessa che distrugge il sistema immunitario, soprattutto se associata a cattive abitudini alimentari a base di zuccheri: a parità di condizione si ottiene lo stesso risultato, in questo caso, l'immunodeficienza, ma non come conseguenza di una presunta trasmissione da un individuo a un altro, bensì come effetto di trovarsi nella medesima condizione sfavorevole e debilitante che a lungo andare conduce all'immunodeficienza.

Hanno sbagliato fin dall'inizio e poi hanno continuato a sbagliare, ma nonostante ciò si sono sentiti in diritto di dispensare con sicurezza tutta una serie di informazioni, spacciandole come verità appurate e verificate. Oggi sappiamo che l'intera storia che ci avevano raccontato era in realtà soltanto una bufala (se non ci credi, cerca "verità sull'AIDS" in rete).

Patologie ereditarie?

La madre presenta questa o quella patologia e ci dicono che potrebbe averla trasmessa anche ai figli.

Il fatto che i figli mangiano le stesse cose che mangiano i genitori, e che imparano a cucinare e a nutrirsi adottando le stesse abitudini alimentari errate, non viene preso in considerazione. Per molti, si tratta esclusivamente di una questione di "geni", un termine che difficilmente può essere usato in relazione all'intelligenza di chi partorisce simili teorie. Nella teoria dei geni, sfugge il fatto che genitori e figli si alimentano allo stesso modo e, considerando che una cattiva alimentazione è la causa della maggior parte delle patologie, è altamente probabile che nel tempo i figli condivideranno con i genitori gli stessi disturbi, senza che ci sia alcuna causa genetica alla base di questa situazione.

Lo sbaglio è ritenere che un figlio sia obeso perché lo erano anche i genitori; in realtà, è obeso perché mangia le stesse schifezze che mangiano i genitori! Si tratta di una cosa ben diversa.

Questo video sul MICROBIOTA parla di nuove scoperte, di come l'obesità sia legata alla flora batterica e di come sia possibile indurre un aumento del peso corporeo semplicemente trapiantando flora batterica malata in un soggetto sano. La teoria dei geni fa acqua da tutte le parti, anche se nel caso specifico non si tratta di acqua ;)

Molti si auto-proclamano specialisti nel loro campo di presunta competenza, ma analizzando attentamente ciò che affermano, cosa suffraga le loro dichiarazioni e la strada attraverso la quale sono arrivati a certe conclusioni, si potrebbe facilmente scoprire che in realtà sono completamente all’oscuro, sia delle vere cause che hanno innescato il problema, sia del metodo da utilizzare per risolverlo DAVVERO.

Un esempio classico è costituito dagli specialisti per l'emicrania, che definiscono i loro centri "centri cefalee", ma in quei posti non sono mai riusciti a guarire nessuno. Nonostante ciò, si definiscono impropriamente "specialisti" e, come se non bastasse, manifestano tutta la loro arroganza affermando che siccome loro non sono mai riusciti a guarire neppure un emicranico, allora questo significa che la cosa non è fattibile.

Insomma, per effetto di una sorta di proprietà transitiva che non ha ragione di esistere, il fatto che loro non siano stati capaci di risolvere il problema starebbe a significare che non sarebbero in grado di risolverlo neppure gli altri, arrivando ad affermare che l'emicrania è inguaribile. Fortunatamente, altri approcci assai differenti dal loro dimostrano invece il contrario.

Nella società contemporanea, purtroppo, sembrano essere più importanti i diplomi appesi al muro che i risultati concreti che ottieni.

Poi esiste la categoria dei terapisti osteopati e chiropratici che affermano di riuscire a correggere la prima vertebra cervicale con "una botta e via", ovvero la classica manipolazione cervicale della durata di pochi millisecondi. Ma nessuno di costoro ha mai verificato se questo avvenga veramente, mediante un'indagine radiologica eseguita prima e dopo la manipolazione. Se provate a far notare loro che è impossibile affermare di aver corretto una vertebra attraverso una manovra del genere, senza averlo verificato oggettivamente, vi rispondono che semplicemente gli è stato insegnato così, che qualcuno lo avrà sicuramente verificato, altrimenti nei libri non ci sarebbe scritto che deve essere praticato in questo modo. Peccato che, anche scavando a fondo, nei testi non si trovi alcuna verifica che suffraghi questa tesi.

Le teorie sulla scoliosi

I bambini hanno una struttura corporea simile e si muovono in modo abbastanza uniforme: praticano attività simili, assumono posture comuni quando stanno seduti e camminano in maniera analoga. Eppure, mentre alcuni sviluppano scoliosi, altri no. Gli specialisti imputano la scoliosi proprio a questi fattori, che in realtà accomunano tutti, senza considerare che se queste fossero le vere cause del problema, tutti i bambini avrebbero la scoliosi e non solo una piccola parte di loro.

Il mito dello "stai diritto che altrimenti diventi storto" è oramai stato sfatato da anni, eppure molti genitori, su consiglio dei propri medici, continuano a imporre ai figli questa stupida tiritera.

"Pratica il nuoto che fa bene alla scoliosi" – anche questo mito è ormai stato smentito.

Portare pesi durante lo sviluppo ti rovina la schiena: tutti i bambini dei paesi poveri che lavorano pesantemente già da giovanissimi dovrebbero essere distrutti, ma in realtà non lo sono.

Portare pesi rovina i dischi intervertebrali: chi pratica bodybuilding e sollevamento pesi con centinaia di chili dovrebbe ritrovarsi a pezzi, ma invece è vero proprio il contrario.

Muovere a lungo le stesse articolazioni in modo ripetitivo consuma le cartilagini e di conseguenza ti viene l'artrosi, l'artrite e quant'altro. Stranamente, i ciclisti che macinano migliaia di km, facendo sempre lo stesso movimento, hanno cartilagini più forti, più spesse, più resistenti e più lubrificate degli altri.

Tutte queste teorie ignorano 2 cose fondamentali:

  • Il corpo non è una macchina che rimane invariata nel tempo, per poi subire un inevitabile degrado, ma un organismo che si rigenera continuamente.
  • la funzione determina la struttura, il corpo si adatta allo sforzo attivando un meccanismo di adattamento in risposta alla sollecitazione.

Oggi si sa che la causa della scoliosi non è quella che si credeva e che veniva insegnata nei libri di testo e nei corsi, ma nonostante ciò, moltissimi "esperti" continuano imperterriti a ripetere le stesse favole che sono ormai state smentite dai più recenti studi scientifici.

Un esempio? Un bambino vive 15 anni prima che gli venga diagnosticata la scoliosi. In questi 15 anni ha fatto milioni di cose, ha mosso il suo corpo miliardi di volte in ogni direzione, forgiando il suo fisico e imparando a muoverlo in modo sempre più preciso e coordinato. Eppure, gli specialisti ritengono con sicurezza che la scoliosi sia causata dalla cartella troppo pesante, dal fatto che stesse seduto curvo sulla sedia e da tutte quelle motivazioni che probabilmente ognuno di noi ha già sentito a iosa e conosce a menadito.

Quelli tra loro un po' più svegli si limitano ad affermare che la scoliosi è idiopatica, ovvero una patologia della quale si ignora la causa.

Peccato poi che uno studio effettuato su 10.000 bambini dimostri come questi fattori non abbiano alcuna influenza sulla scoliosi e, addirittura, che l’esercizio del nuoto risulti controproducente.

Uno studio tedesco si rivela invece molto interessante, perché mostra come l’incidenza della scoliosi nei bambini vaccinati sia del 5%, mentre nei bimbi non vaccinati tale percentuale sia pari a zero. Questo è un dato di fatto. Il motivo di tale differenza potrebbe essere legato al fatto che il mercurio contenuto nei vaccini è una potentissima neurotossina e iniettandolo nel braccio, possa portare alla degenerazione di una porzione del sistema nervoso sul lato del corpo in cui è stata praticata l’iniezione.

Una postura corretta è determinata dall'equilibrio di forze tra i due emilati del corpo. Se un lato non risponde più ai comandi correttamente, perché il sistema di comunicazione è parzialmente danneggiato o atrofizzato, la colonna vertebrale si piega come conseguenza, dando origine alla scoliosi. Studi recenti dimostrano come il mercurio presente nei vaccini si depositi principalmente nel cervello, riuscendo a superare senza problemi la barriera emato-encefalica.

Eppure continuano a raccontare che il bambino sarebbe storto perché stava seduto malamente sulla sedia.

Come la mettiamo con il fatto che i muscoli scheletrici e quelli adibiti ai movimenti volontari non sono gli stessi e, oltretutto, risultano completamente differenti come struttura? I muscoli che sostengono lo scheletro, infatti, funzionano senza ossigeno, sono anaerobi, mentre quelli responsabili dei movimenti volontari necessitano di ossigeno per svolgere la loro funzione.

Gli ortopedici e i loro colleghi non sono mai stati in grado di risolvere neanche un caso di scoliosi, se non avvitando i malcapitati con viti e una bacchetta di metallo, eppure a detta loro conoscono ogni cosa riguardo alla scoliosi. L'unico particolare che al momento sfugge loro è come risolvere veramente il problema!

Senza contare coloro che si prendono dei meriti che non gli spettano, magari sostenendo di aver corretto la scoliosi imponendo l'uso del corsetto. Cosa ne sanno di come si sarebbe evoluta la scoliosi senza l'uso del corsetto? Non si possono paragonare due casi diversi fra loro, ogni scoliosi si evolve in maniera differente! Proprio per questa ragione, paragonare casi differenti fra loro è un esercizio privo di costrutto.

Per scoliosi moderate che non superano una certa entità, in molti casi si è rivelato risolutivo correggere la posizione della prima vertebra cervicale con il metodo Atlantomed. Anche la posizione della mandibola rappresenta un fattore determinante che raramente viene messo in relazione alla scoliosi.

Portami uno scoliotico e ti mostrerò come Atlante e mandibola risultino disallineati.

Ci sono alcuni specialisti che hanno compreso queste dinamiche e agiscono di conseguenza, ottenendo ottimi risultati, mentre gli altri proseguono preoccupandosi solamente di difendere il proprio status quo, continuando a ripetere pedissequamente, come dei pappagalli, teorie obsolete e affette da miopia.

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Autore e revisore scientifico

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Contenuto redatto da Alfredo Lerro (detentore del brevetto AtlantoVib) e verificato dal prof. Daniele Raggi: dottore in scienze motorie, fisioterapia e scienze quantistiche, master in posturologia presso La Sapienza di Roma. Diplomi: Mézière, massofisioterapia biennale e triennale, idromassoterapia MCB con competenza in biorisonanza, mental coach e Back School. Specializzato in riflessologia plantare e nel metodo Feldenkrais. Ideatore e detentore del brevetto di Pancafit, Pancafit Vertical, KRM e altri dispositivi, nonché del percorso di meta-posturologia, della respirazione energetica e della tecnica delle costellazioni relazionali. Docente in vari master universitari di 1º e 2º livello, docente presso la scuola MCB e fondatore della scuola Raggi Method. Svolge attività di consulente in posturologia clinica per studi odontoiatrici. Precedentemente docente presso la 1ª facoltà di medicina e chirurgia de La Sapienza di Roma, reparto di medicina fisica sperimentale.

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