I turbinati nasali sono costituiti da tre formazioni ossee, rivestite da uno strato di mucosa assai vascolarizzata, presenti in entrambe le fosse nasali. La loro funzione è quella di condizionare la temperatura e l'umidità dell'aria inspirata, oltre a provvedere al suo filtraggio.
Quando non sono presenti anomalie, la loro dimensione si modifica temporaneamente qualora sia necessario, per poi tornare quella originaria.
In alcuni casi invece, spesso a causa di rinite allergica, dell'impiego di farmaci o di variazioni ormonali, i turbinati aumentano di volume in maniera duratura, dando origine ad una patologia conosciuta come ipertrofia dei turbinati.
Il soggetto colpito da ipertrofia dei turbinati, soffre di una sensazione di cattiva respirazione, che si accentua in posizione sdraiata durante il riposo notturno e talvolta manifesta anche naso che cola, diminuzione dell'olfatto, prurito nasale e tendenza alle apnee notturne.
Spesso chi soffre di ipertrofia dei turbinati reagisce alla sensazione di naso chiuso, utilizzando degli spray vasocostrittori che a lungo andare finiscono per peggiorare la situazione, provocando la rinite medicamentosa.
La terapia medica ricorre a farmaci antistaminici e cortisonici, per curare le forme più lievi di ipertrofia dei turbinati, mentre nei casi più seri di ostruzione nasale si ricorre alla chirurgia, al fine di ridurre il volume dei turbinati ipertrofici. Fra le nuove terapie eseguibili a livello ambulatoriale vanno segnalate la decongestione dei turbinati mediante laser e la terapia a radiofrequenza che si manifestano come terapie scarsamente invasive.
Fino ad oggi non è conosciuta la relazione fra ipertrofia dei turbinati e disallineamento dell'atlante. Ciò nonostante è importante notare come alcuni soggetti affetti da ipertrofia dei turbinati, sottoposti al riallineamento dell'Atlante tramite la tecnica Atlantomed, abbiano riscontrato miglioramenti significativi nella loro respirazione.