Il reflusso gastroesofageo, conosciuto anche come reflusso gastrico, consiste in un reflusso di acidi gastrici nell'esofago, con conseguenti irritazioni della mucosa a livello esofageo. Talvolta, il reflusso gastrico può arrivare fino all’altezza della faringe, provocando di conseguenza un'infiammazione delle corde vocali o lo stimolo a tossire.
Secondo la letteratura sull'argomento, i motivi che portano all'insorgere del reflusso gastroesofageo sono principalmente tre:
- un'eccessiva produzione di acidi gastrici;
- l'incapacità dell'esofago di convogliare gli acidi gastrici nella giusta direzione;
- un funzionamento non corretto dello sfintere dell'esofago.
Il reflusso gastrico o reflusso gastroesofageo inoltre, può essere favorito da un'alterazione delle condizioni di pressione nella cavità addominale dovuta ad esempio ad abbondanti pasti fuori orario o anche all’abuso di cibi allettanti o bevande come caffè, spezie piccanti o alcol.
Dal punto di vista terapeutico, in caso di reflusso gastroesofageo, si somministrano antiacidi o i cosiddetti inibitori della pompa protonica che regolano la produzione degli acidi gastrici. In passato, nei i casi più gravi di reflusso gastroesofageo, si arrivava perfino a praticare una vagotomia (resezione chirurgica del nervo vago), in quanto le fibre del nervo vago vengono ritenute responsabili della regolazione della produzione di acidi gastrici.
Da quando viene praticato il riallineamento dell'Atlante, è diventato molto evidente come una compressione del nervo vago, possa essere responsabile del reflusso gastroesofageo: una sola correzione può risolvere il problema.
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