Ernia cervicale

L'ernia cervicale, come la più comune ernia lombare, è tra le problematiche spinali più diffuse. Provoca spesso dolori intensi al collo, formicolii, debolezza e torpore agli arti superiori, influenzando la qualità della vita in modo significativo.

Si verifica quando una parte del nucleo polposo fuoriesce dal disco intervertebrale cervicale e comprime radici nervose o midollo spinale. I livelli più colpiti sono C5‑C6 e C6‑C7. Colpisce generalmente adulti tra i 35 e i 50 anni, e uomini e donne in egual misura, anche se la radicolopatia cervicale presenta un’incidenza leggermente maggiore nel genere femminile

Ciò che pochi sanno, però, è che alla base di molte ernie cervicali si nasconde un problema posturale ben preciso: il disallineamento della vertebra Atlante.

I sintomi comuni di un'ernia cervicale

I segnali più frequenti includono:

  • dolore al collo e rigidità;
  • cervico‑brachialgia con irradiazione a spalla e braccio;
  • parestesia, formicolii o debolezza agli arti superiori;
  • in rari casi, coinvolgimento del midollo con sintomi anche agli arti inferiori.

Non sempre il dolore cervicale significa ernia: circa il 20% della popolazione soffre di cervicalgia saltuaria anche in assenza di ernia.

Non è solo questione di età

Con il passare degli anni, il disco intervertebrale può subire usura e perdita di elasticità. Ma attribuire l’ernia solo al tempo che passa è una semplificazione eccessiva. Spesso si sente dire: "i suoi dischi sono consumati", senza un’analisi delle reali cause meccaniche. In realtà, nella maggior parte dei casi, si osserva una curvatura cervicale alterata che contribuisce direttamente al sovraccarico discale.

La rettilineizzazione cervicale, ovvero la perdita della fisiologica lordosi, aumenta il carico sui dischi fino a 5‑10 volte rispetto alla norma, favorendo l’insorgenza di ernie.

Ogni disco intervertebrale agisce come un ammortizzatore tra due vertebre, distribuendo i carichi e proteggendo la colonna. Tuttavia, quando la curvatura cervicale naturale si appiattisce o si inverte, come accade in presenza di un disallineamento dell’Atlante, il peso della testa non si distribuisce correttamente. Il risultato è una pressione anomala sui dischi cervicali, che nel tempo possono degenerarsi e sfociare in un'ernia.

Questo squilibrio posturale può non solo causare ernie cervicali, ma anche influenzare l'intero assetto della colonna, fino ad arrivare a generare discopatie lombari.

Trattamenti comuni per l'ernia cervicale

Le terapie conservative includono:

  • farmaci analgesici o antinfiammatori;
  • fisioterapia e trazioni cervicali;
  • esercizi posturali, stretching e rafforzamento muscolare.

Nei casi con deficit neurologici gravi o in peggioramento, di solito si ricorre all’intervento chirurgico. Il recupero post‑operatorio varia in base alla durata dei sintomi e richiede riabilitazione adeguata.

Ovviamente se non si risolvono gli scompensi posturali, eliminando la causa che li origina, questi trattamenti finiscono per essere solo dei palliativi e gli eventuali benefici che se ne traggono finiscono per avere durata nel breve periodo.

La correzione dell’Atlante: un approccio innovativo

Attraverso il metodo AtlantoMed, sviluppato per correggere in modo sicuro ed efficace il disallineamento della vertebra Atlante, è possibile ripristinare l’equilibrio posturale della colonna cervicale. Quando l’Atlante viene riportato nella sua sede naturale:

  • si agevola la curvatura fisiologica del rachide cervicale;
  • si riduce lo stress meccanico sui dischi intervertebrali;
  • si può favorire la regressione dei sintomi, fino alla remissione spontanea dell’ernia cervicale nei casi più favorevoli.

Il riallineamento dell’Atlante non rappresenta una terapia miracolosa, ma un intervento posturale mirato alla correzione della prima vertebra cervicale, una soluzione biomeccanica spesso ignorata. Il trattamento AtlantoMed non dovrebbe essere visto come tecnica che fa sparire l'ernia cervicale, ma come mezzo per mettere il corpo nelle condizioni di autoguarirsi, o quantomeno non degenerarsi. L'approccio al metodo AtlantoMed, da noi appositamente sviluppato, deve essere quello della prevenzione in questi casi. Correggere l'Atlante può infatti prevenire i danni dei dischi intervertebrali e quindi le ernie.

È un metodo privo di rischi, lontano dalle classiche manipolazioni chiropratiche. Quando la vertebra si trova nella posizione corretta, in alcuni casi è stata osservata la remissione spontanea dell'ernia cervicale. I risultati sono duraturi e supportati da migliaia di testimonianze.

Agire su questa causa profonda può fare la differenza tra una condizione cronica e un miglioramento duraturo.

Prosegui nella lettura: discopatia – ernia cervicale

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Autore e revisore scientifico

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Contenuto redatto da Alfredo Lerro (detentore del brevetto AtlantoVib) e verificato dal prof. Daniele Raggi: dottore in scienze motorie, fisioterapia e scienze quantistiche, master in posturologia presso La Sapienza di Roma. Diplomi: Mézière, massofisioterapia biennale e triennale, idromassoterapia MCB con competenza in biorisonanza, mental coach e Back School. Specializzato in riflessologia plantare e nel metodo Feldenkrais. Ideatore e detentore del brevetto di Pancafit, Pancafit Vertical, KRM e altri dispositivi, nonché del percorso di meta-posturologia, della respirazione energetica e della tecnica delle costellazioni relazionali. Docente in vari master universitari di 1º e 2º livello, docente presso la scuola MCB e fondatore della scuola Raggi Method. Svolge attività di consulente in posturologia clinica per studi odontoiatrici. Precedentemente docente presso la 1ª facoltà di medicina e chirurgia de La Sapienza di Roma, reparto di medicina fisica sperimentale.

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Correzione dell'Atlante

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