Da anni lui mi raccontava di avere la sensazione di una sorta di "spina", che costantemente lo pungeva nella parte anteriore del collo, spina che lo costringeva a tossire molto frequentemente e lo induceva ad assumere un atteggiamento antalgico in leggera flessione anteriore del collo, per sentire di meno la puntura.
Questa sensazione era comparsa dopo essere stato intubato durante un'operazione chirurgica. Aveva già eseguito diversi trattamenti, sia manuali che farmacologici, ma questo fastidio continuava a persistere.
Ero sicuramente agitata, sia perché si trattava della "mia prima volta" sia perché, il paziente era un mio grande amico ed ero ansiosa di vedere se il trattamento avesse funzionato. In tal caso sarei riuscita a migliorare lo stile di vita, non solo del mio primo paziente, ma addirittura di un amico molto importante!!!!
Eseguo il trattamento seguendo alla lettera le indicazioni che mi venivano impartite dal mio istruttore. Dopo più di 1 ora la seduta era conclusa. Avevo il terrore di chiedere al mio amico se quel fastidio si fosse modificato oppure no; chiacchierando continuavo perciò a spostare l’attenzione su altre questioni, come la postura o le contratture muscolari presenti sulla schiena e nella zona cervicale.
Con uno sguardo un po' preoccupato lui mi riferisce di uno strano senso di leggerezza alla testa che fa fatica a descrivere, mentre durante i primi passi si sente leggermente instabile. Sapevo che si trattava di sensazioni più che normali, alla luce del cambiamento della sua postura e dell’aver agito sui muscoli profondi del collo.
Salutandoci mentre stava uscendo dalla stanza lui mi guarda e dice: "ma non mi chiedi niente? A me sembra di sentire meno quella maledetta spina!!!!"
Sulle prime, tradita dal suo tono di voce, pensavo mi prendesse in giro, ma poi mi accorsi che la sua posizione del capo e del collo erano veramente cambiati e non continuava più a dare quei fastidiosi colpi di tosse per i quali tutti noi amici eravamo soliti prenderlo in giro.
Sono stata contenta di avere eseguito uno dei miei primi trattamenti su un amico, anche perché così sono riuscita a seguirlo in tutto il percorso post trattamento. Ogni 2/3 giorni, mi aggiornava sui cambiamenti che percepiva.
Questo mi ha aiutato molto per comprendere le dinamiche dell’autoregolazione e autoguarigione e poter essere in seguito in grado di supportare i miei successivi pazienti durante il periodo post trattamento, periodo delicato nel quale è sempre possibile nutrire dei dubbi e dei timori alla luce delle sensazioni nuove che si percepiscono.
Rachele Rosini