Qui ho l’opportunità di praticare un trattamento altamente efficace, ma soprattutto utilizzabile anche in chiave preventiva, nonostante sia ancora poco conosciuto.
Ed è proprio questa la grande differenza: mentre le altre terapie intervengono quando il disturbo si è già manifestato, noi possiamo agire prima che si presenti!
Nella mia esperienza professionale ho trattato numerose persone affette da disturbi legati a problemi posturali, utilizzando la fisioterapia classica e il supporto di terapie fisiche. Tuttavia, ho sempre avuto la sensazione di poter fare di più. L’idea di praticare un metodo che si discosti dagli schemi tradizionali e che mi permetta di adottare un approccio diverso mi affascinava, ed è così che sono arrivata qui.
Negli anni di lavoro in Atlantomed, mi sono confrontata con molte persone che ci vedevano come "l’ultima spiaggia". Persone che da anni facevano uso e abuso di farmaci molto forti, seguivano molteplici terapie senza ottenere i risultati sperati. Persone che, durante il primo colloquio, fissano il vuoto, completamente disilluse e prive di energia, esaurite dal malessere che le accompagna da troppo tempo.
E poi, dopo il periodo di autoregolazione che segue il trattamento Atlantomed, sentire dalle loro stesse parole che hanno risolto il problema o che gli episodi per cui ricorrevano ai farmaci sono diminuiti in modo significativo è un’esperienza unica!
Questo è ciò che rende questo lavoro unico nel suo genere: la possibilità di fare davvero la differenza nella vita delle persone, restituendo loro benessere e qualità di vita quando ormai avevano perso ogni speranza.
Rachele
P.S.: se ti domandi come mai Rachele non lavora più per Atlantomed, la risposta è semplice. Il Covid e le restrizioni imposte dalle autorità, unite alla censura da parte di Google e allo scarso impegno delle persone nella divulgazione – nonostante Atlantomed abbia cambiato loro la vita – hanno avuto un impatto pesante. Troppo spesso prevale l’atteggiamento egoistico del "io ho risolto, gli altri si arrangino", una mentalità purtroppo diffusa in Italia. A questo si aggiungono le numerose persone che non si presentano agli appuntamenti senza nemmeno avvisare. Tutti questi fattori ci hanno costretto a ridurre il personale e a valutare la chiusura totale.