Gastrite: affrontarla alla radice
Soffri da anni di stomaco irritato, eccessiva produzione di acidi gastrici e di gastrite cronica? Assumi farmaci, hai già diverse gastroscopie alle spalle e nessuno riesce ad individuarne la causa?
In realtà molti non conoscono o trascurano un fattore scatenante di rilievo, tramite cui la gastrite viene in essere.
Ma partiamo dal capire cos'è la gastrite e quali sono le cause più conosciute.
La gastrite è un’infiammazione della mucosa gastrica che può presentarsi con dolore nella parte alta dell’addome, nausea, gonfiore, bruciore, calo dell’appetito o, in alcuni casi, senza sintomi evidenti. Questa condizione, se trascurata a lungo, può comportare complicanze come ulcere, sanguinamenti e, nei casi più gravi, degenerazioni più serie. Per ridurre il rischio, è importante individuare e intervenire sulle cause reali, non soltanto sui sintomi.
Le cause più frequenti (e quelle meno note)
La gastrite può derivare da:
- infezione da Helicobacter pylori;
- uso prolungato di farmaci antinfiammatori;
- eccesso di alcol, fumo o sostanze irritanti;
- stress e tensioni costanti;
- malattie autoimmuni, trattamenti radioterapici o patologie intestinali croniche.
Oltre questi fattori, spesso è presente anche una componente neurovegetativa: quando il nervo vago, che regola gran parte della digestione, è compresso o irritato, la produzione di acidi gastrici si altera, favorendo l’infiammazione.
La connessione con il nervo vago
Il nervo vago è il "regista" silenzioso di stomaco e intestino: regola la produzione di succhi gastrici, il ritmo dello svuotamento dello stomaco e la motilità intestinale. Passa molto vicino alla base del cranio e, nel suo percorso iniziale, attraversa la zona cervicale alta.
Se l’Atlante, la prima vertebra cervicale, non è correttamente allineata, può generare una tensione costante sui tessuti circostanti e irritare o comprimere il nervo vago. Questa interferenza altera i segnali nervosi diretti allo stomaco: la secrezione acida può diventare eccessiva, lo svuotamento rallentare e l’infiammazione cronicizzarsi.
Ripristinare il corretto allineamento dell’Atlante può liberare il nervo vago da queste pressioni, permettendo il ritorno di una comunicazione nervosa equilibrata e una più sana funzione digestiva.
Aiutarsi con l'alimentazione
Per sostenere lo stomaco nella fase di recupero, è utile adottare un’alimentazione delicata, che riduca l’acidità e favorisca la rigenerazione della mucosa.
I cibi da evitare:
- fritti, cibi piccanti e troppo speziati;
- pomodoro, agrumi e frutta molto acida;
- alcol, caffè, bibite gassate;
- insaccati, carni rosse, formaggi stagionati;
- dolci industriali e snack confezionati.
I cibi da preferire:
- verdure dolci e cotte (zucchine, carote, zucca, patate);
- frutta matura e non acida (banane, mele dolci, pere);
- cereali integrali leggeri (riso, orzo, farro) ben cotti;
- proteine magre (pollo, pesce bianco, legumi decorticati);
- yogurt magro, tisane alla camomilla o malva.
Mangiare lentamente, masticare bene e fare pasti più piccoli ma frequenti aiuta a ridurre lo stress digestivo e a supportare la funzione del nervo vago.
Agire ora per prevenire peggioramenti
Agire su più fronti permette di favorire la remissione della gastrite:
- rimuovere le cause strutturali o nervose, come eventuali compressioni sul nervo vago;
- adottare un’alimentazione mirata, ricca di cibi calmanti e povera di irritanti;
- migliorare lo stile di vita, riducendo stress e tensioni cervicali.
Con la correzione mediante il metodo AtlantoMed l'Atlante viene riportato nella sua posizione naturale liberando così il nervo vago dalla pressione a cui era sottoposto.
Risolvere le cause della gastrite, sia sul piano alimentare che su quello strutturale, aiuta a riequilibrare la produzione di acidi e a restituire benessere all’apparato digerente.
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