Epilessia: cos'è? Cosa fare?

L’epilessia è una malattia neurologica cronica del cervello, caratterizzata dalla presenza di crisi epilettiche ricorrenti. Una crisi epilettica è l’espressione clinica di una scarica elettrica anomala e simultanea di un gruppo di neuroni, che può coinvolgere aree specifiche o l’intero cervello.

Il termine "epilessia" deriva dal greco epilambanein, che significa "essere colti di sorpresa", a sottolineare la natura improvvisa degli attacchi.

Epidemiologia

  • L'epilessia colpisce circa 1 persona su 100 a livello globale, pari a oltre 50 milioni di individui secondo l'OMS.
  • Nei paesi a basso e medio reddito, l’incidenza può essere fino a due volte più alta.
  • In Italia si stimano circa 500.000 persone affette, con 30.000 nuovi casi ogni anno.
  • Può manifestarsi a qualsiasi età, ma è più comune nei bambini e negli anziani.

Le persone affette da epilessia spesso affrontano difficoltà significative nella vita quotidiana, legate allo stigma sociale, alla discriminazione e a problematiche scolastiche o lavorative. Circa il 30% dei pazienti presenta forme farmaco-resistenti, che rendono il controllo delle crisi più complesso e limitano ulteriormente l’autonomia. L’epilessia può avere un impatto negativo anche sulla salute mentale, contribuendo allo sviluppo di ansia e depressione. Inoltre, può influenzare la possibilità di guidare veicoli, partecipare pienamente alla vita relazionale e svolgere attività quotidiane in modo indipendente.

Tipi di Epilessia

1. Epilessia Idiopatica

  • Origine genetica o sconosciuta.
  • Spesso si manifesta durante l'infanzia o l’adolescenza.
  • Non presenta evidenze strutturali cerebrali evidenti.

2. Epilessia Sintomatica (o Secondaria)

Deriva da una lesione cerebrale identificabile, come:

  • traumi cranici;
  • tumori cerebrali;
  • infezioni (meningiti, encefaliti);
  • ictus;
  • malformazioni congenite.

3. Epilessia Criptogenetica

Cause non evidenti, ma si sospetta una base strutturale non rilevata dagli esami diagnostici.

Crisi Epilettiche: caratteristiche

Le crisi epilettiche variano per forma, durata e gravità. Possono essere:

➤ Crisi focali (o parziali)

  • originano in una specifica area cerebrale;
  • possono essere semplici (coscienza conservata) o complesse (coscienza alterata).

➤ Crisi generalizzate

  • Coinvolgono entrambi gli emisferi cerebrali fin dall’inizio.
  • La forma più nota è la crisi tonico-clonica generalizzata, suddivisa in due fasi:

• Fase tonica (10-30 secondi)

  • Perdita di coscienza;
  • irrigidimento di muscoli facciali, tronco e arti.

• Fase clonica (40-60 secondi)

  • Contrazioni muscolari ritmiche;
  • possibile morsicatura della lingua, perdita di urina, schiuma alla bocca.

Diagnosi

La diagnosi richiede una valutazione neurologica completa, tra cui:

  • anamnesi clinica e familiare;
  • elettroencefalogramma (EEG);
  • risonanza Magnetica (MRI) o Tomografia Computerizzata (TC);
  • esami genetici (se indicati);
  • monitoraggio video-EEG per casi complessi.

Trattamento

● Farmacologico

  • Il 70% dei pazienti riesce a controllare le crisi con farmaci antiepilettici (FAE).
  • I farmaci più comuni: valproato, lamotrigina, levetiracetam, carbamazepina.
  • Effetti collaterali possibili: sonnolenza, disturbi cognitivi, alterazioni dell’umore, problemi epatici.

● Trattamento delle crisi acute

  • Uso di diazepam o midazolam in caso di crisi prolungate.

Altre Opzioni Terapeutiche

▸ Dieta chetogenica

  • Ricca in grassi, povera in carboidrati.
  • Efficace soprattutto in età pediatrica.
  • Richiede supervisione medica.

▸ Chirurgia dell’epilessia

  • Indicata quando l’area epilettogena è ben localizzata.
  • Include lobectomia(rimozione di un lobo cerebrale), callosotomia(sezione del corpo calloso che collega i due emisferi), emisferectomia nei casi gravi (asportazione di un emisfero cerebrale).

▸ Stimolazione del nervo vago (VNS)

  • Dispositivo impiantato che stimola il nervo vago sinistro.
  • Riduce frequenza e intensità delle crisi.
  • Può migliorare anche umore e sonno.

L'osservazione diretta e le evidenze raccolte da numerosi casi trattati con il metodo di correzione della prima vertebra cervicale Atlante AtlantoMed fanno presumere l'esistenza di un'alterazione nella funzione del nervo vago sinistro, provocata dal disallineamento dell’Atlante, spesso ruotato ventralmente verso sinistra, che in virtù di questa posizione, esercita una maggiore pressione sui vasi e sul nervo vago sinistro stesso.

Prosegui nella lettura: epilessia e sistema nervoso autonomo

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Autore e revisore scientifico

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Contenuto redatto da Alfredo Lerro (detentore del brevetto AtlantoVib) e verificato dal prof. Daniele Raggi: dottore in scienze motorie, fisioterapia e scienze quantistiche, master in posturologia presso La Sapienza di Roma. Diplomi: Mézière, massofisioterapia biennale e triennale, idromassoterapia MCB con competenza in biorisonanza, mental coach e Back School. Specializzato in riflessologia plantare e nel metodo Feldenkrais. Ideatore e detentore del brevetto di Pancafit, Pancafit Vertical, KRM e altri dispositivi, nonché del percorso di meta-posturologia, della respirazione energetica e della tecnica delle costellazioni relazionali. Docente in vari master universitari di 1º e 2º livello, docente presso la scuola MCB e fondatore della scuola Raggi Method. Svolge attività di consulente in posturologia clinica per studi odontoiatrici. Precedentemente docente presso la 1ª facoltà di medicina e chirurgia de La Sapienza di Roma, reparto di medicina fisica sperimentale.

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