Emicrania cronica: cosa stai facendo oltre ad assumere farmaci?
Se anche tu convivi con l’emicrania cronica, sai benissimo che non è solo “un brutto mal di testa”. È quella cosa che ti prende quando meno te lo aspetti, ti blocca le giornate, ti isola da tutto e tutti, e ti fa vivere sempre con la paura che stia per tornare. È stancante. È frustrante. Ed è molto più comune di quanto pensi.
È caratterizzata da almeno 15 giorni di cefalea al mese, di cui almeno 8 con sintomi tipici da emicrania. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, rappresenta una delle principali cause di disabilità al mondo.
Colpisce prevalentemente il genere femminile, con un’incidenza quasi doppia rispetto agli uomini. Questo squilibrio è dovuto principalmente a fattori ormonali, ma anche a una maggiore predisposizione neurologica.
Ma la vera domanda è: perché succede? È davvero inguaribile? E, soprattutto: si può fare qualcosa oltre prendere farmaci ogni volta?
Alcuni fattori scatenanti
L’emicrania cronica non ha una causa sola, ma una serie di fattori che spesso si sommano. Ti faccio qualche esempio:
- lo stress quotidiano, quello che ti porti dietro anche la notte;
- i cambiamenti ormonali, soprattutto nel periodo mestruale o in menopausa;
- il sonno intermittente, o troppo poco, o troppo spezzato;
- una postura storta;
- cibi che sembrano innocui ma che per alcuni sono veri inneschi (tipo cioccolato, alcol o formaggi);
- l’abuso di antidolorifici che, paradossalmente, può peggiorare la situazione;
- anche il meteo che cambia all’improvviso può farti scattare l’attacco.
I diversi fattori possono avere poca o grande incidenza ma se sommati tra loro permettono di arrivare alla soglia che poi scatenerà l'attacco di emicrania.
I sintomi? Non sono solo dolore
Chi non l’ha mai provata spesso pensa: “è solo un mal di testa più forte”. In realtà è molto di più. Gli attacchi possono durare anche 3 giorni e portano con sé:
- nausea e, a volte, vomito;
- fastidio assurdo per la luce e i suoni;
- vista disturbata (l’aura), formicolii, difficoltà a parlare;
- senso di stanchezza infinita dopo ogni attacco.
E tutto questo impatta pesantemente sulla vita: lavoro, amici, famiglia, sport, viaggi. Tutto diventa più difficile.
I farmaci? Un aiuto limitato
Lo so, i farmaci sono spesso l’unica cosa che sembra funzionare. E in effetti, per gli attacchi acuti, ci sono i triptani, gli antinfiammatori, o gli ultimi arrivati: gli anticorpi monoclonali. Alcuni riducono la frequenza degli attacchi di qualche giorno al mese.
Il problema è che non vanno alla radice del problema. Riducono i sintomi, ma non tolgono la causa. Creano dipendenza e bisogna comunque continuare ad assumerli per poterne beneficiare. E poi, se presi troppo spesso, rischiano di peggiorare tutto (letteralmente: creano altri mal di testa). Quindi sì, aiutano… ma fino a un certo punto.
Emicrania e cervicale: e se il maggiore fattore scatenante partisse dal collo?
E qui ti voglio far riflettere su una cosa che magari non avevi mai considerato: la tua prima vertebra cervicale, quella che si chiama Atlante.
Se questa vertebra è anche solo leggermente disallineata dalla sua posizione neutrale (e capita a moltissime persone), può creare una catena di conseguenze:
- tensioni muscolari costanti;
- disturbi nella circolazione verso il cervello;
- compressione di nervi o vasi;
- problemi posturali che peggiorano tutto.
E guarda un po’, proprio queste cose possono innescare o mantenere l’emicrania.
Numerosi studi hanno evidenziato che una rotazione o dislocazione dell’Atlante può interferire con il corretto afflusso sanguigno e la trasmissione nervosa a livello cranico.
Un metodo per correggere l’Atlante
Si chiama AtlantoMed ed è un metodo che lavora direttamente sulla prima vertebra cervicale per rimetterla nella sua posizione ideale. Non si tratta delle classiche manipolazioni cervicali o chissà quale sorta di massaggio, ma di una precisa tecnica che grazie all'ausilio di speciali dispositivi appositamente concepiti sfrutta la vibro-risonanza per agire in modo sicuro, graduale e progressivo sulla muscolatura cervicale al fine di scioglierla profondamente e riallineare la prima vertebra Atlante. Donando al corpo tutta una serie di benefici duraturi che solo una vertebra Atlante corretta può offrire.
In una ricerca condotta su più di 500 persone, ecco cosa è emerso:
- l’82% ha avuto miglioramenti reali;
- il 39% ha detto addio completamente agli attacchi di emicrania;
- senza farmaci e senza interventi invasivi.
Non è magia. È biomeccanica. E vale la pena almeno informarsi.
Altri consigli utili per prevenire gli attacchi di emicrania
Oltre a valutare la correzione dell’Atlante (e fidati, potrebbe fare la differenza), ci sono tante cose che puoi iniziare a fare anche da subito:
- cerca di dormire sempre agli stessi orari;
- limita lo stress con tecniche come meditazione, yoga o anche una semplice passeggiata ogni giorno;
- tieni un diario per capire cosa scatena i tuoi attacchi (cibo, odori, situazioni);
- fai attività fisica leggera e regolare;
- prova a ridurre (gradualmente) l’uso di antidolorifici;
- fai attenzione alla postura, specialmente se stai spesso seduto.
Valuta le opzioni più sensate
Se sei arrivato fin qui, è perché l’emicrania cronica non è un fastidio qualunque nella tua vita. Ed è giusto cercare tutte le alternative possibili. I farmaci possono aiutare, ma non sono l’unica strada.
Dare un’occhiata al lavoro sulla vertebra Atlante con il metodo AtlantoMed potrebbe essere la svolta che non avevi mai considerato. E magari, finalmente, potresti riprenderti le tue giornate.
Valutare un'opportunità con percentuali di successo superiori all'80%, da come puoi vedere anche da questo studio, sarebbe il primo passo più sensato verso il miglioramento delle tue giornate. Senza rischi nè effetti collaterali. Non resta che informarsi di più…
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