Difficoltà di apprendimento

Le difficoltà di apprendimento sono una realtà globale che coinvolge milioni di bambini e ragazzi in tutto il mondo. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dell’UNESCO, circa il 10-15% della popolazione scolastica mondiale presenta difficoltà specifiche nell’apprendimento, come dislessia, discalculia, disortografia o disturbi dell’attenzione.

Si tratta di una fascia ampia e spesso sottostimata, perché moltissimi casi non vengono diagnosticati o vengono attribuiti a disinteresse, disattenzione o problemi comportamentali. Il rischio? Etichettare in modo errato bambini che, con il giusto supporto, potrebbero esprimere appieno il proprio potenziale.

I segnali più frequenti

Le difficoltà di apprendimento possono manifestarsi con segnali ben visibili, anche se spesso sottovalutati. Tra i più comuni:

  • difficoltà nella lettura, con confusione tra lettere simili o lentezza;
  • errori di scrittura frequenti o scarsa organizzazione del testo;
  • difficoltà nel calcolo e nella comprensione logico-matematica;
  • problemi di attenzione, memoria e gestione del tempo;
  • difficoltà nel seguire istruzioni complesse o lavorare in autonomia.

Questi segnali non devono generare allarmismi, ma richiedono attenzione: intervenire precocemente permette di evitare che la situazione peggiori o si cronicizzi.

Le cause meno conosciute

Le opinioni degli esperti circa le cause di una difficoltà di apprendimento, risultano discordanti. Alcune linee di pensiero sono orientate verso una mancanza di ossigeno alla nascita, altre imputano il problema ad alcune patologie del metabolismo, altre ancora attribuiscono la responsabilità a fattori psichici.

Oltre alle cause genetiche e neurologiche, spesso si ignorano fattori fisici che, per quanto possa sembrare incredibile, possono ostacolare un apprendimento fluido. Tra i più rilevanti ci sono:

  • traumi alla nascita o microlesioni cervicali;
  • disallineamenti nella postura o nella colonna vertebrale;
  • tensioni muscolari croniche;
  • problemi visivi o uditivi non rilevati;
  • blocchi nel sistema neuro-scheletrico.

Questi elementi possono interferire con il sistema nervoso, limitando la capacità di concentrazione, coordinazione e memorizzazione.

L’Atlante e la connessione tra corpo e mente

Una delle possibili cause spesso trascurate è un disallineamento dell'Atlante, la prima vertebra cervicale. Se l’Atlante è fuori asse, può compromettere la comunicazione tra cervello e corpo, creando tensioni muscolari, rallentamento della circolazione a livello cerebrale e riduzione della capacità di concentrazione.

Una soluzione che non ti aspetti

Grazie al riallineamento dell’Atlante con la tecnica Atlantomed, applicata anche ai bambini, sono stati osservati risultati molto positivi in presenza di difficoltà di apprendimento. Numerosi genitori hanno raccontato come, dopo la correzione, i loro figli abbiano ottenuto migliori risultati scolastici e come le difficoltà riscontrate in precedenza siano gradualmente scomparse.

È interessante notare che questi miglioramenti sono avvenuti senza che i genitori fossero stati informati di una possibile connessione tra l’Atlante e le capacità di apprendimento. Questo rende i riscontri ancora più significativi.

Sebbene i meccanismi precisi non siano ancora del tutto chiari, si ipotizza che a contribuire siano diversi fattori: una migliore circolazione cerebrale, una riduzione della pressione su alcuni nervi e sul midollo spinale, elementi che potrebbero favorire un funzionamento più armonioso del sistema nervoso e quindi anche un apprendimento più fluido.

La correzione dell’Atlante può quindi rappresentare inaspettatamente un valido supporto per chi manifesta difficoltà scolastiche e cognitive. Da genitore è assai utile far controllare e correggere la posizione del tuo Atlante e di quello dei tuoi figli preventivamente, anche se al momento non manifestano ancora disturbi evidenti. In futuro ti ringrazieranno, e tu avrai fatto una scelta che porta solo benefici.

La difficoltà di apprendimento, oltretutto non è l'unica problematica a trovare risoluzione attraverso un riallineamento dell’Atlante, talvolta anche altri disturbi di salute, apparentemente non collegati alla vertebra Atlante, migliorano qualora essa torni in posizione corretta.

Favorire il benessere corporeo e posturale può avere un impatto diretto sulla mente, migliorando la qualità dell’apprendimento giorno dopo giorno.

Videointervista difficoltà di apprendimento

racconti dopo il riallineamento dell'Atlante

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Autore e revisore scientifico

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Contenuto redatto da Alfredo Lerro (detentore del brevetto AtlantoVib) e verificato dal prof. Daniele Raggi: dottore in scienze motorie, fisioterapia e scienze quantistiche, master in posturologia presso La Sapienza di Roma. Diplomi: Mézière, massofisioterapia biennale e triennale, idromassoterapia MCB con competenza in biorisonanza, mental coach e Back School. Specializzato in riflessologia plantare e nel metodo Feldenkrais. Ideatore e detentore del brevetto di Pancafit, Pancafit Vertical, KRM e altri dispositivi, nonché del percorso di meta-posturologia, della respirazione energetica e della tecnica delle costellazioni relazionali. Docente in vari master universitari di 1º e 2º livello, docente presso la scuola MCB e fondatore della scuola Raggi Method. Svolge attività di consulente in posturologia clinica per studi odontoiatrici. Precedentemente docente presso la 1ª facoltà di medicina e chirurgia de La Sapienza di Roma, reparto di medicina fisica sperimentale.

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Correzione dell'Atlante

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