Emicrania con aura: cos'è? C'è da preoccuparsi?

L’emicrania con aura è una condizione neurologica caratterizzata da sintomi sensoriali transitori che anticipano o accompagnano un mal di testa di tipo pulsante, spesso unilaterale, con intensità variabile. I segnali più comuni includono alterazioni visive (scotomi, zigzag, flash), formicolii a mani e labbra, difficoltà nel linguaggio e, in alcuni casi, vertigini o confusione.

I sintomi sono spesso accompagnati da nausea, fotofobia (sensibilità alla luce), fonofobia (intolleranza ai suoni) e osmofobia (ipersensibilità agli odori, che possono diventare nauseanti o scatenare il dolore).

Le cause: una rete complessa di fattori

La scienza non ha ancora chiarito completamente l’origine dell’emicrania con aura. Si sospetta una disfunzione corticale che genera un’onda di depolarizzazione neuronale, seguita da una variazione del flusso sanguigno cerebrale.

I fattori scatenanti più comuni includono:

  • ereditarietà genetica;
  • squilibri ormonali, soprattutto durante il ciclo mestruale;
  • stress cronico, ansia e stanchezza;
  • alimentazione ricca di additivi, nitriti o glutammato;
  • consumo eccessivo di alcol, fumo e caffeina;
  • insonnia e alterazioni del ritmo sonno-veglia;
  • postura cervicale scorretta o rigidità muscolare.

Emicrania con aura: è pericolosa?

L’emicrania con aura, di per sé, non è una condizione pericolosa, ma può avere un impatto debilitante sulla qualità della vita. Tuttavia, in alcuni casi, può rappresentare un fattore di rischio aumentato per eventi vascolari, come l’ictus ischemico, specialmente nelle donne giovani che assumono contraccettivi orali e fumano.

È importante preoccuparsi e consultare un medico se:

  • l’aura dura più di un’ora;
  • si verificano sintomi mai avuti prima (afasia prolungata, emiparesi);
  • il mal di testa è improvviso e violentissimo (“tipo colpo di fulmine”);
  • compaiono febbre, rigidità del collo o alterazioni dello stato di coscienza.

Questi segnali potrebbero indicare una condizione neurologica diversa o più grave, e vanno sempre valutati in modo tempestivo.

Numeri in crescita nel mondo

Secondo gli ultimi dati internazionali:

  • oltre 1 miliardo di persone soffrono di emicrania a livello globale;
  • il 15‑30% di questi casi include aura;
  • l’incidenza è aumentata del 42% negli ultimi tre decenni;
  • la prevalenza è doppia nelle donne, con picchi tra i 30 e i 50 anni;
  • l’emicrania è tra le prime 3 cause neurologiche di disabilità al mondo.

Cosa si fa quando si presentano gli attacchi di emicrania con aura?

Chi soffre di emicrania con aura si affida generalmente a svariate soluzioni che possano alleviare o annullare i sintomi. Ecco le strategie di gestione e i rimedi più utilizzati:

Rimedi casalinghi e naturali

  • riposo in ambiente buio, silenzioso e fresco durante l’attacco;
  • impacchi freddi su fronte e tempie;
  • tecniche di rilassamento muscolare, stretching cervicale e respirazione profonda;
  • alimentazione leggera e costante, con riduzione di caffeina, alcol e alimenti trigger;
  • esercizi posturali quotidiani e igiene del sonno;
  • tenere un diario degli attacchi per identificare cause ricorrenti.

Approcci farmacologici

  • utilizzo di triptani e FANS nella fase acuta, preferibilmente entro l’insorgenza dell’aura;
  • trattamenti preventivi nei casi più frequenti con calcio-antagonisti, beta-bloccanti, antidepressivi triciclici o anticonvulsivanti;
  • farmaci di ultima generazione come anticorpi monoclonali anti-CGRP.

L'utilizzo di farmaci, utili a spegnere il sintomo, può essere certamente utile in caso di emergenza, ma non può certo rappresentare la soluzione definitiva al problema, in quanto, oltre a non risolvere nel concreto le cause scatenanti, creano anche dipendenza e effetti collaterali.

Emicrania e cervicale: una connessione da non trascurare

Molte persone che soffrono di emicrania con aura presentano anche rigidità cervicale, disallineamento della prima vertebra (Atlante) o squilibri posturali. Tensioni muscolari in questa zona possono influenzare il sistema neurovascolare e contribuire all’insorgenza degli attacchi.

La soluzione AtlantoMed: un approccio innovativo e rivoluzionario

Il metodo AtlantoMed propone una vibro-pressione meccanica, con appositi dispositivi, per riallineare l’Atlante (prima vertebra cervicale), migliorando l’assetto cervicale e alleggerendo le pressioni sul sistema nervoso e vascolare.

Perché può aiutare?

  • Intorno e attraverso la vertebra C1 passano numerosi nervi cranici e arterie importanti;
  • una sua rotazione o sublussazione può causare compressioni o irritazioni che facilitano l’insorgenza di emicrania;
  • la correzione favorisce una migliore comunicazione tra cervello e corpo, migliorando l’omeostasi e riducendo le condizioni predisponenti al dolore.

Questo trattamento, privo di rischi, di manipolazioni forzate e di farmaci, non è una cura miracolosa, ma ha dimostrato di portare notevoli benefici duraturi sia in chi soffre di emicrania con aura che in quelli senza aura, anche nei casi in cui veniva spesso detto loro che la condizione era inguaribile.

Prevenire, curare o guarire: quali rimedi?

Quando si parla di emicrania con aura, è utile distinguere fra tre approcci: prevenire, curare e guarire.

Prevenire significa agire prima che il problema si presenti. È come rafforzare le fondamenta di una casa per evitare che si crepino i muri. Quando si lavora sulla postura, sulla cervicale o sull’equilibrio neuro-muscolare, si può ridurre la possibilità stessa che l’emicrania con aura si manifesti. Questo è il principio su cui si basa l’approccio di AtlantoMed: agire sulla causa, non solo sull’effetto.

Curare, invece, vuol dire affrontare il problema quando si è già presentato. I farmaci fanno questo: calmano il dolore, bloccano i sintomi, ma spesso lasciano intatte le condizioni che hanno portato all’attacco. È una risposta utile, ma più "di emergenza".

Guarire significa liberarsi alla radice del disturbo o, quanto meno, vivere meglio senza più esserne condizionati. È un processo più profondo, che può richiedere un approccio personalizzato e integrato. Riallineare l’Atlante non “cura” come una pillola, ma può riportare equilibrio, liberare tensioni e migliorare il terreno su cui il problema attecchisce.

In sintesi: AtlantoMed non si limita a spegnere l’allarme, ma cerca di rimuovere il corto circuito che lo fa scattare.

Come già detto, chi ha già sperimentato questo trattamento riporta una notevole riduzione della frequenza e intensità delle crisi. Si tratta di un'opzione particolarmente interessante per chi desidera un approccio naturale, duraturo e spesso risolutivo, senza ricorrere esclusivamente ai farmaci.

La valutazione dell’Atlante cervicale rappresenta oggi una via promettente da attuare prima possibile.

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Autore e revisore scientifico

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Contenuto redatto da Alfredo Lerro (detentore del brevetto AtlantoVib) e verificato dal prof. Daniele Raggi: dottore in scienze motorie, fisioterapia e scienze quantistiche, master in posturologia presso La Sapienza di Roma. Diplomi: Mézière, massofisioterapia biennale e triennale, idromassoterapia MCB con competenza in biorisonanza, mental coach e Back School. Specializzato in riflessologia plantare e nel metodo Feldenkrais. Ideatore e detentore del brevetto di Pancafit, Pancafit Vertical, KRM e altri dispositivi, nonché del percorso di meta-posturologia, della respirazione energetica e della tecnica delle costellazioni relazionali. Docente in vari master universitari di 1º e 2º livello, docente presso la scuola MCB e fondatore della scuola Raggi Method. Svolge attività di consulente in posturologia clinica per studi odontoiatrici. Precedentemente docente presso la 1ª facoltà di medicina e chirurgia de La Sapienza di Roma, reparto di medicina fisica sperimentale.

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Correzione dell'Atlante

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