Mal di schiena

Mal di schiena

Uomo con mal di schiena e contratture muscolari

Le contratture muscolari, spesso causa del mal di schiena, possono derivare da diversi fattori: una postura scorretta, la mancanza di esercizio fisico, lo stress o stati emotivi negativi.

Per affrontare questa problematica esistono varie soluzioni: dall'attività fisica, che rinforza la muscolatura, ai massaggi di diverse tipologie, fino all'uso di miorilassanti e antinfiammatori. Tuttavia, questi ultimi non devono essere considerati una soluzione a lungo termine, poiché il loro utilizzo prolungato comporta significativi effetti collaterali.

Finché la struttura scheletrica non raggiunge un allineamento ideale, il mal di schiena causato dalle tensioni muscolari tende a ripresentarsi ciclicamente.

Quando a una postura scorretta si aggiunge lo stress, gli effetti negativi si amplificano: la soglia del dolore viene rapidamente superata, instaurando un circolo vizioso che si autoalimenta.

La correzione dell'Atlante non può eliminare i problemi di stress quotidiano, ma contribuisce a migliorare sensibilmente la postura, favorendo un rilassamento muscolare generale. Questo aiuto può ridurre le contratture muscolari croniche, alleviando il mal di schiena o in alcuni casi facendolo scomparire.

Mal di schiena e postura scorretta

Monete disallineate che rappresentano una postura scorretta e il mal di schiena

La dinamica di una postura scorretta viene analizzata più approfonditamente nella pagina dedicata all'impatto della correzione dell'Atlante sulla postura ma può essere sintetizzata come segue: i muscoli del collo e delle spalle hanno l'arduo compito di mantenere l'equilibrio della testa, minimizzando il dispendio energetico. Tuttavia, quando il capo è costantemente disallineato rispetto all'asse verticale del corpo, a causa di un Atlante mal posizionato che lo sostiene, i muscoli cervicali devono lavorare in modo continuo per compensare lo squilibrio, finendo spesso per essere sovraccaricati.

Questo stress persistente genera dolori cervicali, dolori alle spalle e mal di schiena, in particolare se la muscolatura non è adeguatamente allenata. In molti casi, le contratture muscolari e il dolore si manifestano prevalentemente su un solo lato del corpo, anche se in situazioni più gravi possono interessare entrambi i lati.

I massaggi regolari possono offrire un sollievo temporaneo dai dolori muscolari e dal mal di schiena, ma non agiscono sulla causa principale dello squilibrio. Di conseguenza, il dolore tende a ripresentarsi in breve tempo.

Il trattamento Atlantomed combina due vantaggi

Curare il mal di schiena

PRIMA

DOPO

  • Allevia subito la tensione muscolare con l'utilizzo simultaneo di più dispositivi di massaggio con vibro-risonanza specificatamente progettati. Questo trattamento permette ai muscoli della schiena e della cervicale di rilassarsi profondamente, offrendo un sollievo immediato, difficilmente sperimentato in altre occasioni.
  • Il riallineamento dell'Atlante agisce nel lungo termine, contribuendo a migliorare in modo significativo la postura. Questo effetto previene il formarsi di future tensioni muscolari, spesso responsabili dei dolori cervicali e del mal di schiena.

CONCLUSIONE: Mentre il massaggio AtlantoVib allevia le tensioni muscolari nell’immediato, il riallineamento dell'Atlante offre un beneficio che tende a perdurare nel tempo, migliorando la postura e diminuendo l'insorgenza di problematiche muscolari future.

Mano che indica i 2 vantaggi della correzione dell'Atlante

Videointerviste sul mal di schiena

racconti dopo il riallineamento dell'Atlante

Risultati che fanno la differenza:

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Malocclusione

Mandibola spostata, malocclusione dentale e Atlante

Abbiamo constatato che correggere l'Atlante può influire positivamente sugli allineamenti difettosi della mandibola rispetto al cranio e la relativa malocclusione dentale associata. Condizioni come la nevralgia del trigemino, la disfunzione Cranio-Mandibolare o la sindrome dell'ATM (Articolazione Temporo-Mandibolare) possono venire aggravate da una disfunzione dell'Atlante.

Molte persone riportano significativi miglioramenti nell'allineamento della mandibola e, di conseguenza, nell'occlusione dentale dopo il trattamento dell'Atlante. In particolare, malocclusioni dentali lievi possono risolversi spontaneamente in seguito al riallineamento dell'Atlante.

Ci sono casi in cui la postura torna ad essere completamente simmetrica dopo la correzione dell'Atlante, mentre in altri, i miglioramenti sono solo parziali. Ci siamo pertanto interrogati a cosa potesse essere imputabile questa variabilità di reazione.

La posizione scorretta della mandibola rispetto al cranio esercita un'influenza significativa sulla postura.

Dopo un'attenta osservazione, abbiamo concluso che nei casi in cui la postura si correggeva solo parzialmente, la mandibola era visibilmente disallineata rispetto al cranio, ovvero era presente una Disfunzione Cranio-Mandibolare.

In presenza di una Disfunzione Cranio-Mandibolare importante, la sola correzione dell'Atlante potrebbe non essere sufficiente per ristabilire completamente l'equilibrio posturale. In tali circostanze diventa necessario intervenire direttamente sulla mandibola disallineata e in particolare sui denti, i diretti responsabili del posizionamento spaziale della mandibola rispetto al cranio.

Test per la deviazione mandibolare

Test di Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare

Mandibola spostata

Verificare la presenza di una deviazione mandibolare è una procedura facile per chiunque abbia un occhio attento. Guarda il tuo viso allo specchio, mantenendo la bocca chiusa e rilassata a denti uniti. In alternativa è possibile scattarsi un selfie nelle stesse condizioni, per poi osservarlo attentamente.

L'immagine di esempio mostra chiaramente su cosa concentrarsi. Le linee di riferimento aiutano a valutare l’allineamento della mandibola rispetto al cranio. Puoi immaginare queste linee direttamente sul tuo riflesso nello specchio oppure tracciarle sulla foto.

Quando la mandibola è correttamente allineata, la linea orizzontale che passa attraverso gli occhi risulta parallela a quella delle labbra (L=R nell’immagine). Inoltre, il centro del mento si troverà in corrispondenza della linea mediana del viso (linea verde verticale).

Se noti uno scostamento rispetto alla situazione ottimale, allora è presente una deviazione mandibolare.

Un responso ancora più preciso può essere ottenuto attraverso un'analisi del piano occlusale eseguita da un dentista specializzato in questo campo.

Come correggere una posizione mandibolare scorretta?

Per affrontare una deviazione significativa della mandibola, risolvere la Disfunzione Cranio-Mandibolare e migliorare la cattiva occlusione dentale associata, è fondamentale intervenire sull’area di contatto e sull’altezza relativa dei denti. Sebbene i trattamenti mirati alla muscolatura mandibolare possano offrire sollievo, i loro effetti sono solo temporanei. L'altezza dei denti, infatti, gioca un ruolo determinante nel definire la posizione spaziale della mandibola rispetto al cranio.

Esistono diversi modi per modificare l'altezza e l'area di contatto dei denti. È opportuno discuterne con un dentista /gnatologo competente, che abbia una profonda conoscenza della relazione tra postura e occlusione dentale. Il criterio di successo finale è semplice: dopo il trattamento, la mandibola risulta allineata secondo i test descritti? Purtroppo, capita spesso di incontrare persone con mandibole fortemente deviate e gravi malocclusioni, convinte di aver risolto il problema solo perché portano un bite. Un bite può essere utile come parte di un trattamento, ma da solo non garantisce una correzione definitiva.

Se il test evidenzia una mandibola disallineata, hai una Disfunzione Cranio-Mandibolare, a prescindere da quello che ti può aver detto o fatto il dentista!

Una Disfunzione Cranio-Cervico-Mandibolare è un problema da non sottovalutare, se vuoi mantenere una buona salute e un corpo efficiente negli anni a venire!

Un altro punto importante per recuperare e mantenere una buona salute, è il seguente: La bocca deve assolutamente essere priva di metalli: amalgami, oro, titanio o altre leghe, a prescindere da quale metallo si tratti (inclusi gli impianti), questi non devono trovare posto in una bocca!

Molti esperti del settore oggi concordano sul fatto che la presenza di metalli nella bocca, possa avere ripercussioni nocive sulla salute nel lungo periodo.

Tuttavia, è importante riconoscere che a volte non è possibile adottare soluzioni ideali e occorre accontentarsi del "meno peggio". Le conseguenze dell’avere metalli in bocca possono essere molto insidiose, sviluppandosi progressivamente e risultando difficili da ricondurre direttamente a problematiche orali.

Un’ottima opzione per correggere una mandibola disallineata e la relativa malocclusione dentale è l’uso del Bionator, un dispositivo ortodontico che aiuta a ripristinare il corretto equilibrio funzionale tra mandibola, cranio e corpo. Consulta uno specialista per valutare se questa soluzione è adatta al tuo caso specifico: BIONATOR.

Studio sulla relazione tra Atlante e mandibola:

In che modo la mandibola influenza la postura?

Rappresentazione dell'osso ioide come bilancia della postura

PRIMA

DOPO

Sotto la mandibola troviamo "appeso" l'osso Ioide, che oltre ad essere collegato muscolarmente con la mandibola, è anche connesso con la parte posteriore del cranio, in prossimità dell'Atlante. L'osso Ioide è l'unico osso indipendente del corpo, ovvero non si articola con altre ossa.

L'osso Ioide può essere paragonato a una livella a bolla come quella usata dal muratore ed è coinvolto nella regolazione statica della postura.

L’osso ioide è direttamente influenzato dalla posizione della mandibola, con cui è collegato nella parte superiore. Pertanto, uno spostamento della mandibola trascina con sé l'osso ioide, alterando la tensione delle catene muscolari discendenti.

Attraverso questo meccanismo, l’osso ioide agisce come un fulcro che regola la postura del corpo, similmente a una marionetta manovrata da fili.

La sequenza discendente che determina l'equilibrio posturale è la seguente: i denti e l'allineamento dell'Atlante influenzano la posizione della mandibola, la mandibola determina la posizione dell'osso Ioide e quest'ultimo regola la postura dell’intero corpo.

Contratture muscolari che derivano dal disallineamento dell'Atlante e dalla deviazione mandibolare, sono i fattori che determinano tensioni asimmetriche sull'osso Ioide e il conseguente danno posturale, come può essere il bacino inclinato o una spalla più alta dell'altra.

Questo meccanismo di regolazione discendente spiega perché la correzione manuale del bacino, eseguita da parte di chiropratici e osteopati, è solo temporanea: il problema di base origina a monte! Finché non si correggono l'Atlante, e se necessario anche la posizione mandibolare, il bacino tornerà inevitabilmente ad assumere una posizione inclinata! La prova di ciò, è data dal fatto che correggendo l'Atlante e la mandibola, il bacino si riallinea spontaneamente e rimane allineato!

La pratica ha dimostrato che la teoria ortopedica, secondo cui l'obliquità pelvica sarebbe causata da difetti nei piedi o da una gamba più corta, è nella maggior parte dei casi errata. Il problema è invece legato a disfunzioni dell’Atlante e della mandibola, che influenzano l’intero sistema posturale.

Mandibola spostata: intervenire prima della pubertà

Il medico odontoiatra tedesco Udo Bär, ha condotto una serie di test su centinaia di pazienti giungendo alla conclusione che l'occlusione mandibolare gioca un ruolo chiave nella postura: l'informazione posturale viene memorizzata /codificata nell'intercuspidazione dei denti.

Attraverso test e misurazioni ripetute durante le diverse fasi di crescita dei bambini, il Dr. Bär ha potuto osservare che la loro postura rimaneva influenzabile, SOLO finché il primo molare definitivo (perciò dopo la caduta dei denti da latte) era cresciuto fino al punto in cui entra in contatto (intercuspidale) con il suo dente antagonista.

Durante questi test, il bacino veniva prima misurato e poi corretto se necessario. Nelle misurazioni successive, effettuate ad intervalli regolari, il bacino si manteneva diritto e bilanciato a patto che il soggetto non avesse subito incidenti o cadute violente. In pratica, la correzione del bacino era permanente. Questo accadeva solo se la correzione del bacino iniziale era stata effettuata PRIMA che il 1° molare fosse cresciuto fino a toccare il suo antagonista. Grazie ai calchi dei denti presi durante i controlli successivi, era addirittura osservabile come la correzione iniziale del bacino, produceva in qualche misura, una correzione spontanea della posizione dei denti.

Al contrario, quando il dislivello pelvico veniva corretto dopo che il primo molare aveva già raggiunto il contatto occlusale (solitamente tra i 10 e i 14 anni), si osservava che il bacino tendeva a tornare alla posizione disallineata.

Da questa osservazione, possiamo dedurre quanto sia importante entrare nella fase puberale con una postura corretta, altrimenti la postura scorretta viene "memorizzata /codificata" nei denti e diventa molto più impegnativa e dispendiosa da correggere.

È importante correggere la posizione dell'Atlante prima di entrare nella pubertà!

Mandibola spostata: intervenire in età adulta

In età adulta, le cuspidi, ovvero le superfici masticatorie dei denti, possono subire modifiche significative a causa di lesioni cariose, posizioni difettose dei denti, estrazioni o abrasione da digrignamento notturno (bruxismo). Questi cambiamenti alterano l'occlusione dentale, che a sua volta contribuisce al deterioramento della postura. Per ritrovare una postura corretta, è indispensabile ripristinare la posizione spaziale e il bilanciamento della mandibola. Questo richiede un’adeguata modifica dei denti. Limitarsi a trattare la muscolatura masticatoria, significherebbe ritrovarsi di fronte al medesimo problema dopo breve tempo.

PRIMA di intervenire sui denti, è fondamentale studiare accuratamente l'occlusione dentale e la postura al fine di avere ben chiaro il risultato da ottenere. Senza uno studio preliminare, si rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già precaria e di spendere soldi inutilmente.

Sistemare la bocca è un'arte nella quale il 95% degli "artisti" si rivela purtroppo senza talento. Ti sentirai continuamente ripetere dagli addetti ai lavori che è tutto a posto, mentre la realtà è ben diversa.

Studio sui topi dimostra la relazione tra malocclusione e scoliosi:

Video malocclusione

Mal di schiena e mal di testa, possono dipendere anche da cattive occlusioni dentarie, o da un imperfetto allineamento di mandibola e mascella. Su Ippocrate, settimanale di salute e sanità, parla il prof. Giorgio Chiogna direttore di gnatologia al don Gnocchi di Roma.

Videointerviste dolore mandibolare

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Disturbi del nervo vago

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Clessidra che simboleggia la compressione del nervo vago

I disturbi che possono scaturire da una compressione del nervo vago sono numerosi e coinvolgono direttamente o indirettamente l'intero organismo, poiché questo nervo è collegato alla maggior parte degli organi.

Come evidenziato nella pagina dedicata al sistema nervoso autonomo, tra i vari effetti insidiosi del disallineamento dell'Atlante, troviamo anche la compressione di vari fasci nervosi, tra cui il nervo vago. La "strozzatura" ostacola il normale flusso degli impulsi elettrici lungo i nervi, alterandone l’intensità o nei casi più gravi, bloccandone del tutto la trasmissione. Ciò compromette le funzioni che questi nervi dovrebbero garantire, in particolare se la compressione è importante e persistente.

Prova a immaginare cosa accade agli organi collegati a questi nervi, la cui funzione e regolazione dipendono dai segnali che ricevono. Cosa succede se stacchi il cavo dell'antenna che porta il segnale alla tua TV? Qualcosa di simile avviene anche nel corpo. Sebbene l’organismo sia dotato di sofisticati meccanismi di adattamento e compensazione, capaci di mitigare almeno in parte i malfunzionamenti, cosa succede quando la compressione cronica del nervo vago supera le capacità di regolazione? Cosa pensi possa accadere al corpo nel lungo periodo, se la disfunzione si protrae?

La compressione vagale: una condizione subdola

Lascia che ti spieghi con una similitudine. La compressione silente dei nervi che regolano gli organi è per gli organi ciò che un danno ai nervi spinali rappresenta per il corpo: una paralisi.

Tuttavia, mentre un’interruzione del midollo spinale sarebbe immediatamente evidente – dato che porta a una paralisi totale o parziale del corpo – la “paralisi” degli organi causata dalla compressione del nervo vago è molto più subdola. Gli effetti possono essere così sottili e diffusi che nemmeno un medico esperto li riconduce facilmente a una disfunzione del nervo vago. Quando il nervo vago viene compromesso, gli organi collegati non smettono di funzionare improvvisamente, ma iniziano a manifestare malfunzionamenti che spesso passano inosservati o vengono attribuiti a cause diverse.

L'importanza del nervo vago

Funzioni del nervo vago

Il nervo vago, decimo nervo cranico, appartiene al sistema nervoso autonomo ed è il più lungo, ramificato e importante nervo cranico del sistema nervoso parasimpatico.

Il nervo vago è coinvolto nella regolazione delle funzioni di quasi tutti gli organi interni. Il nervo vago innerva la laringe, la faringe, la parte superiore dell'esofago, la parte del sistema uditivo esterno, il cuore, i polmoni, lo stomaco e l'intestino.

Con un diametro di 2-3 mm all'altezza del collo, il nervo vago corre accanto all'arteria carotide e alla vena giugulare interna, situandosi proprio davanti alla vertebra Atlante.

Quando l'Atlante è disallineato, il nervo vago viene direttamente coinvolto, provocando i classici sintomi associati alla compressione vagale.

Funzioni del nervo vago

NERVO VAGO (Nervus vagus)

  • regola l'appetito
  • regola la sudorazione
  • partecipa alla regolazione dell'umore
  • stimola la produzione dell'acido gastrico
  • contribuisce alla regolazione del ritmo cardiaco
  • controlla i movimenti intestinali nella fase digestiva (peristalsi)

Un’altra funzione importante del nervo vago è quella di stimolare il rilascio di Bile dalla Cistifellea. La bile è essenziale nei processi digestivi, favorendo l'assorbimento dei grassi e consentendo l'eliminazione di sostanze indesiderate come il colesterolo in eccesso e le tossine.

Anche il pancreas subisce le influenze negative di un nervo vago irritato.

Sintomi da compressione del nervo vago

A seconda della gravità e del tipo di spostamento dell'Atlante rispetto alla sua posizione ottimale, può prodursi una pressione e quindi un'irritazione del nervo vago e/o di altri nervi cranici.

Quando la funzionalità del nervo vago è compromessa (anche da un'osteoartrite cervicale), possono manifestarsi una serie di sintomi:

Disturbi del nervo vago

PRIMA

DOPO ATLANTOMED

Nervo vago e crisi epilettiche

Nervo vago e attacchi epilettici

Tra i disturbi associati del nervo vago, possiamo elencare anche l'epilessia. Il riallineamento dell'Atlante può effettivamente avere un impatto positivo sull'epilessia, come dimostrato in diversi casi trattati con Atlantomed.

L'approccio medico convenzionale alle crisi epilettiche molto gravi, prevede di intervenire chirurgicamente sul nervo vago SINISTRO, recidendolo oppure inibendo la sua funzione tramite impulsi elettrici generati da uno stimolatore impiantato nel corpo. Dal nostro punto di vista, si tratta di una procedura invasiva che rasenta la barbarie.

Il nervo vago SINISTRO è statisticamente il più colpito dal disallineamento dell'Atlante. È forse solo una coincidenza? Questo aspetto meriterebbe indubbiamente più attenzione e ulteriori ricerche.

Nervo vago e svenimenti (sincope vasovagale)

Uno dei disturbi più eclatanti che spesso si risolve spontaneamente dopo la correzione dell'Atlante con il metodo Atlantomed è lo svenimento improvviso, noto anche come sincope vasovagale.

La lipotimia, nota anche come pre-sincope, è una condizione caratterizzata da una sensazione di imminente perdita di coscienza e debolezza estrema, che può precedere la sincope vasovagale o risolversi senza arrivare allo svenimento. Si tratta di manifestazioni legate a una risposta anomala del sistema nervoso autonomo, che determina una brusca riduzione del flusso sanguigno al cervello.

Le cause scatenanti principali sono:

  • Postura: stare in piedi per lunghi periodi o passare rapidamente da una posizione sdraiata a una posizione eretta (ipotensione ortostatica) sopratutto se la postura di base risulta compromessa.
  • Stimoli fisici: piegare il collo all'indietro, come quando si guarda in alto, o compressioni nella zona del collo possono stimolare il nervo vago.
  • Stimoli gastro-intestinali: come tosse, deglutizione, minzione o defecazione (sincope situazionale).
  • Stimoli emotivi intensi: paura, dolore, stress o ansia possono attivare una risposta vasovagale.
  • Dolore o traumi fisici: esperienze dolorose, come un'iniezione o una ferita, possono scatenare la sincope.
  • Eccessivo affaticamento: il sovraffaticamento fisico o mentale può contribuire.
  • Fattori ambientali: ambienti caldi, affollati o poco ventilati possono provocare un abbassamento della pressione sanguigna.
  • Disidratazione: una riduzione del volume di sangue circolante può facilitare lo svenimento.

Le situazioni scatenanti elencate rappresentano solo l'evento trigger di una condizione di partenza già precaria sottostante. Tra queste, il disallineamento dell'Atlante è probabilmente la causa più significativa poiché dopo la correzione della prima vertebra, le sincopi in molti casi non si sono più manifestate, laddove tutte le precedenti diagnosi e cure mediche avevano miseramente fallito.

Oltre all'Atlante, potrebbero esserci anche altri problemi meccanici del rachide cervicale in grado di produrre lo stesso effetto di compressione sul nervo vago. Ad esempio: vertebre congenitamente deformate o scivolate a causa di lassità legamentosa o delle capsule articolari conseguenti a incidenti o colpi di frusta, artrosi cervicale che ha degenerato i tessuti.

Una compressione del nervo vago da parte dell'Atlante ha un effetto paragonabile a un falso contatto in un circuito elettrico: durante il movimento dei fili, il contatto precario tra i conduttori genera scintille. Allo stesso modo, strozzando improvvisamente il nervo vago, già in uno stato precario di precompressione, soprattutto durante i piegamenti all'indietro del collo, si provoca un "cortocircuito".

Quando il collo ritorna in posizione neutrale e la pressione sul nervo si riduce, il nervo riprende improvvisamente a trasmettere segnali, causando un’iperattivazione. Questo processo porta a una brusca riduzione della frequenza cardiaca (bradicardia) e a un calo improvviso della pressione sanguigna (ipotensione), che si traducono nella perdita di coscienza.

Osservando i casi di svenimenti improvvisi dovuti a movimenti del capo, si nota chiaramente che lo svenimento si manifesta sempre un istante dopo il movimento del collo.

Per approfondire questa dinamica, abbiamo chiesto alla ragazza del video di registrarsi continuamente con il cellulare su un cavalletto mentre si trovava in casa, poiché gli episodi di svenimento si verificavano molte volte al giorno. Dall'analisi dei video, è evidente che lo svenimento si attiva sempre subito dopo aver eseguito determinati movimenti e mai durante i movimenti stessi:

Nel processo che conduce alla sincope si ipotizza un coinvolgimento dei vasi, tra cui l'arteria vertebrale e le vene che l'accompagnano lungo il suo percorso, oltre alla vena giugulare, già in condizioni precarie e ulteriormente compresse da specifici movimenti.

Una rettilineizzazione del rachide cervicale potrebbe aggravare la situazione, abbassando ulteriormente la soglia di innesco della sincope.

Il successo di Atlantomed nei casi di sincope è probabilmente dovuto al miglioramento simultaneo di diverse condizioni così sfavorevoli da risultare critiche.

Testimonianze di svenimenti improvvisi e vertebra Atlante

Nervo vago e medicina convenzionale

Scheletro con nervi

Quando il nervo vago viene menzionato nella letteratura medica, solitamente questo viene fatto in modo sommario e aggiungerei, vago: "...il nervo vago passa di qui, è fatto così, ...il nervo vago svolge questa o quella funzione". Tuttavia, la connessione tra il nervo vago e i disturbi che ne derivano viene raramente presa in adeguata considerazione.

A dirla tutta, anche nei casi in cui i disturbi siano chiaramente riconducibili a una disfunzione del nervo vago, quest’ultimo viene raramente riconosciuto come il responsabile, persino nei casi in cui la sua implicazione risulti evidente. Uno dei tanti esempi: sebbene la letteratura medica menzioni il nervo vago come una possibile causa dell'acidità di stomaco (lo trovi addirittura citato in Wikipedia), il medico somministra sempre farmaci che neutralizzano l'acido, senza mai indagare sul problema vagale.

Esempi del genere ne possiamo trovare molti. Ormai è risaputo: la medicina convenzionale preferisce focalizzarsi sul sintomo piuttosto che indagare sulla vera causa. Causa ed effetto vengono spesso invertiti, poiché è più conveniente economicamente trattare i sintomi anziché esplorare eventuali correlazioni con il nervo vago.

Hai mai sentito parlare del nervo vago dal tuo medico, quando ti sei rivolto a lui per problemi gastrointestinali?

La ragione di questa apparente "svista" risiede probabilmente nel fatto che non esiste una pillola per "curare" il nervo vago.

Con il metodo Atlantomed, la compressione del nervo vago può essere efficacemente risolta. Chi si è sottoposto al trattamento riporta spesso significativi miglioramenti nei disturbi vagali. Solo dopo aver risolto il problema, diventa chiaro quanto fosse vasta la gamma di malesseri legati a una compressione vagale. Questo porta a concludere che le ripercussioni di un nervo vago compromesso siano molto più profonde e ramificate di quanto ipotizzato finora.

Videointerviste disturbi nervo vago

Puo farti un'idea di quanto affermato, ascoltando le testimonianze delle persone trattate con il metodo Atlantomed, in relazione al nervo vago.

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Vertigini / giramenti di testa / capogiri

Vertigini – capogiri – giramenti di testa

Vertigini, giramenti di testa e capogiri

Si stima che in Italia 6 milioni di persone soffrano di disturbi dell'equilibrio come le vertigini. Quindi, se sei tra queste, sappi che non sei solo.

Seguendo il principio secondo cui la scienza si basa su osservazione e deduzione, se ogni qualvolta che esamini il collo di una persona afflitta da vertigini, riscontri contratture muscolari estreme sempre nelle stesse fasce muscolari, sarebbe irragionevole dedurre che le vertigini possano essere correlate alla tensione muscolare? Se le vertigini scompaiono nell'80% dei casi, non appena queste contratture muscolari vengono allentate e la prima vertebra cervicale viene corretta, è forse sbagliato affermare che l'80% dei casi di vertigini ha un'origine puramente meccanica?

Lasciati porre questa domanda: se la causa di un problema ha l'80% di probabilità di essere A e solo il 20% di essere B, quale controlleresti per prima, seguendo la logica? A o B?

E se ti facessi notare che la prassi medica è quella di cominciare da B, sottoponendoti a esami costosi e talvolta invasivi, omettendo completamente di indagare su A, per poi affermare, alla fine delle loro indagini, che non emerge nulla di rilevante e che la causa del disturbo è sconosciuta o psicosomatica? Dopo aver sostenuto costi ingenti e aver perso molto tempo in esami praticamente inutili, ti ritrovi immancabilmente con la solita scatola di pastiglie in mano, da assumere prima o dopo i pasti, nel tentativo di alleviare i sintomi di una causa non identificata. Hai già fatto anche tu questa esperienza?

Facciamo un esempio: ti accorgi che la tua autovettura reagisce male e che specialmente in curva tende a sbandare. Decidi di portarla in officina, avendo notato che una gomma è a terra. Anche se il problema del pneumatico è più che ovvio, il meccanico inizia a misurare i parametri del motore per poi cominciare a smontarlo. Non penseresti che costui possa essere pazzo o quantomeno incompetente? Dopo settimane di test eseguiti sul motore, il meccanico FINALMENTE realizza che il problema potrebbe essere il pneumatico, ma dichiara di non avere gli strumenti per ripararlo, quindi ti restituisce la vettura, insieme ad una fattura spropositata. Tu cosa penseresti? Eppure, questo è esattamente ciò che accade nella prassi medica, applicata non solo alle vertigini ma anche a molti altri sintomi.

L'80% dei casi di vertigini e disturbi dell'equilibrio sono direttamente o indirettamente di origine MECCANICA, eppure il medico tenta di risolverli con la CHIMICA. Come dice il detto? "Se l'unico strumento che hai è un martello, inizierai a trattare tutto come fosse un chiodo".

Il medico, non essendo un meccanico, viene addestrato a trattare i disturbi con un approccio chimico, diventando un efficace promotore di farmaci per le aziende farmaceutiche. Quando i farmaci non funzionano, come spesso accade, propone un intervento "meccanico", che di solito significa chirurgia, con il taglio e la rimozione di parti del corpo. Questo risolve il problema? Ovviamente no, altrimenti non avremmo la maggior parte della popolazione che continua a convivere con malattie croniche nonostante l’uso costante di farmaci.

Sebbene questo modo di procedere è altamente redditizio per la cricca medica e farmaceutica, è tutt'altro che soddisfacente per TE, che rimani il paziente sofferente. Eppure, questa risulta la prassi medica consolidata!

Non pensi che sarebbe molto più logico e sensato intervenire prima sulla causa A, con una probabilità di successo dell'80% e passare a B solo se A non dovesse funzionare?

Perché vertigini e giramenti di testa?

Vertigini, giramenti di testa e visione disturbata dell'ambiente

La colonna cervicale alta ospita la maggior parte dei propriocettori, terminazioni nervose specializzate nel percepire l'orientamento del corpo in relazione allo spazio circostante. In sinergia con l'organo dell'equilibrio e la vista, i propriocettori consentono alla testa e al corpo di orientarsi in modo stabile e sicuro nello spazio circostante. Se i propriocettori inviano segnali falsati e contraddittori, ne risulta una errata percezione del movimento dell'ambiente circostante. Ecco la sensazione che tutto intorno stia girando, un'esperienza familiare a chi soffre di vertigini, capogiri e giramenti di testa.

Il meccanismo responsabile dell'equilibrio è molto dinamico. Molteplici stimoli e informazioni vengono acquisiti ed elaborati simultaneamente, al fine di controllare correttamente le catene muscolari coinvolte, in modo che il corpo rimanga in equilibrio rispetto allo spazio circostante e alla gravità terrrestre.

Alla regolazione statica automatica dell'equilibrio, si affianca la regolazione coordinata dei movimenti dinamici volontari.

La stabilità e la relativa sensazione di equilibrio, sono il risultato di un sofisticato bilanciamento di forze. Quando queste forze non agiscono in modo sincronizzato e coordinato, sorgono scompensi che portano a una sensazione di instabilità, giramenti di testa, vertigini e in casi estremi a un completo disorientamento spaziale, che può culminare in uno svenimento improvviso. Come avviene tutto questo?

Sistema di navigazione GPS

Il meccanismo di regolazione dell'equilibrio, ancora non del tutto compreso, dipende da una molteplicità di input sensoriali. Se, per qualsiasi motivo, questi input non raggiungono il sistema nervoso per essere elaborati, l'organismo non sarà in grado di generare una risposta neurologica adeguata per mantenere l'equilibrio dell'intero apparato muscolo-scheletrico.

Se vogliamo fare un esempio facilmente comprensibile, possiamo paragonare l'equilibrio del corpo umano al funzionamento di un navigatore GPS, che sicuramente tutti conoscono: l'ubicazione del proprio navigatore satellitare GPS sul globo terrestre viene determinata calcolando la distanza relativa di almeno 3 satelliti.

Se il ricevitore satellitare è in grado di ricevere il segnale GPS da diversi satelliti, allora la posizione viene calcolata in modo preciso; se invece per qualche ragione il segnale della maggior parte dei satelliti viene a mancare, la navigazione diventa progressivamente più incerta. Se si perde anche il segnale degli ultimi 3 satelliti, allora il navigatore GPS non sarà più in grado di orientarsi! Paragonando questa situazione al corpo umano, equivale a una condizione di svenimento.

Accertamenti medici per vertigini, giramenti di testa, capogiri e disturbi dell'equilibrio

Accertamenti medici per vertigini, giramenti di testa e capogiri

Quando un paziente lamenta vertigini, giramenti di testa, capogiri o perdita di equilibrio, esistono diversi esami medici che possono essere eseguiti. Innanzitutto, si misura la pressione sanguigna e se questa risulta normale, il paziente viene indirizzato ad uno specialista di orecchio, naso e gola, noto come otorinolaringoiatra, che cerca eventuali infezioni alla gola o all'orecchio, poiché l'organo dell'equilibrio è collegato all'orecchio interno e un'infiammazione in questa zona, può avere ripercussioni negative sull'equilibrio. Inoltre si eseguono test per distinguere tra vertigini di origine centrale o periferica, ad esempio vertigini rotatorie, vertigini oscillatorie o vertigini vertebrogeniche (che hanno origine dalla colonna vertebrale).

A volte il disturbo dell'equilibrio può derivare dallo spostamento dei cosiddetti otoliti /statoliti. Si tratta di piccoli "sassolini" all'interno del sistema uditivo, che possono venire riposizionati con manovre appropriate.

Se gli esami non portano ad una diagnosi conclusiva, il paziente viene indirizzato ad un oftalmologo (specialista degli occhi) per ulteriori accertamenti, dal momento che la vista gioca un ruolo molto importante nell'equilibrio. Qualora anche questa visita non evidenziasse anomalie, solitamente si procede con una risonanza magnetica per esaminare il cervello alla ricerca di possibili tumori o alterazioni. Se anche questo esame rimane senza esito, il paziente viene dichiarato strutturalmente sano dal punto di vista medico.

Dopo questa lunga e onerosa trafila, che nella maggior parte dei casi resta senza esito, si procede con la somministrazione di una qualche cura farmacologica, che a volte produce qualche giovamento iniziale. Ad ogni modo, la medicina riesce raramente ad identificare una vera causa che spieghi le vertigini del paziente. Dopo aver generosamente foraggiato il sistema, il giro in giostra solitamente si conclude con la frase: "deve imparare a convivere con le sue vertigini e i suoi disturbi dell'equilibrio", a meno che le vertigini nel frattempo non si siano risolte spontaneamente, come talvolta accade.

Ci sono casi in cui il disturbo diventa talmente grave, che oltre alle vertigini, i giramenti di testa e la sensazione di insicurezza nei movimenti, il paziente sviluppa una crescente insicurezza emotiva. Questo porta la persona a ritirarsi dalla vita sociale e spesso perfino ad abbandonare il lavoro, specialmente se si tratta di una professione in cui l'equilibrio ha la sua importanza.

Come mai soffri di vertigini ricorrenti, anche se il medico non trova nessuna causa organica che le giustifichi?

Troppo spesso le vertigini vengono ingiustamente attribuite alla psiche, anche se in realtà questa non c'entra nulla, se non come conseguenza collaterale! Da dove derivano allora queste vertigini, i giramenti di testa e il senso di insicurezza o di ovattamento nei movimenti, che tormentano così tante persone?

Vertigini e giramenti di testa: cambia il tuo punto di vista!

Calcolatrice

Come già spiegato, la funzione dell'equilibrio è estremamente dinamica e complessa, con una moltitudine di informazioni che devono essere processate simultaneamente. Se gli impulsi e i dati essenziali per regolare l’equilibrio arrivano in ritardo, arrivano falsati o non giungono affatto, il cervello, al pari di una calcolatrice tascabile, eseguirà operazioni basate su valori errati o mancanti e il risultato prodotto sarà inevitabilmente sbagliato.

Nota bene: la calcolatrice non è difettosa, ma semplicemente vengono inseriti valori sbagliati nel calcolo!

L'Atlante è posizionato anatomicamente nelle immediate vicinanze dei vasi che approvvigionano anche l'organo dell'equilibrio, lo stesso vale per i condili mandibolari. Se una, o peggio ancora, entrambe queste ossa risultano permanentemente spostate rispetto alla loro posizione ideale, vanno ad invadere lo spazio riservato alle altre strutture anatomiche circostanti, come vasi sanguigni, nervi e vie linfatiche che alimentano l'organo vestibolare.

I risultati ottenuti con la correzione dell'Atlante mostrano che le vertebre cervicali e la mandibola possono avere un ruolo determinante nello sviluppo della vertigine non patogena.

Nelle persone afflitte da vertigini o da sensazioni di sbandamento, si constata immancabilmente un estremo indurimento dei muscoli del collo, che spesso si estende alle spalle, proprio dove si trovano l'80% dei propriocettori dell'equilibrio.

Cosa pensi che accada agli impulsi e alle informazioni, necessariamente, devono transitare attraverso fasci nervosi compressi da muscoli estremamente tesi? È possibile che vengano alterati?

Pretendere che il sistema dell'equilibrio funzioni correttamente nelle condizioni descritte, con strozzature presenti ovunque, sarebbe come aspettarsi che la tua televisione ti permetta di guardare la partita senza interferenze, anche se schiacci o tagli il cavo dell'antenna con le pinze.

In assenza di altre cause organiche, il riallineamento dell'Atlante può essere un trattamento estremamente valido per risolvere definitivamente i disturbi di vertigini, giramenti di testa, capogiri, perdita di equilibrio, andatura insicura, senso di ovattamento e altri disturbi dell'equilibrio.

A volte le vertigini e i capogiri si risolvono immediatamente dopo il trattamento di correzione della prima vertebra, anche grazie al massaggio accurato della muscolatura circostante, effettuato durante la seduta Atlantomed. In altri casi invece, le vertigini o i capogiri si attenuano o scompaiono gradualmente nel tempo, una volta completato il processo di rigenerazione durante il quale il corpo provvede agli adattamenti necessari.

Uno studio mostra che con Atlantomed si ottiene un risultato positivo nell'82% dei casi di vertigine, di cui 29% sperimentano la remissione completa del disturbo mentre nel restante 53% gli attacchi di vertigine diminuiscono in frequenza e/o intensità.

Sindrome di Ménière

La sindrome di Ménière è un insieme di sintomi che il medico Prosper Ménière ha per primo descritto e a cui è stato attribuito il suo nome.

I pazienti a cui era stata diagnosticata la sindrome di Ménière, dopo il trattamento con Atlantomed si sono resi conto che i loro disturbi non erano dovuti ad una "strana sindrome", ma piuttosto allo squilibrio causato da un Atlante disallineato e da una muscolatura eccessivamente indurita, che ostacolava la libera circolazione dei liquidi. Questo squilibrio è facilmente risolvibile, tramite la correzione delle vertebre cervicali e può avere come conseguenza la scomparsa della temuta sindrome!

Svenimenti improvvisi – sincope vaso-vagale

L'esperienza mostra come molte persone soggette a mancamenti e svenimenti improvvisi senza una causa apparente, soprattutto quando piegavano il collo all'indietro, hanno smesso di avere tali episodi dopo il trattamento Atlantomed.

Questo risultato è attribuibile alla liberazione dell'arteria vertebrale dalla compressione anomala a cui era sottoposta da parte dell'Atlante durante il movimento all'indietro del collo e dalla cessazione della stimolazione abnorme del nervo vago, come descritto nella pagina dedicata alle conseguenze sul sistema nervoso.

E per concludere...

Al primo approccio, molte persone rimangono incredule leggendo questo sito, in particolar modo quando guardano le interviste in cui le persone raccontano la loro storia. Dopo anni di sofferenza e indottrinamento medico, ciò che leggono qui può sembrare fantascienza. Eppure è tutto vero e 10.000 testimonianze in diverse lingue lo confermano.

Alcuni si domandano perché, se il metodo è così valido, i medici non lo adottino? Ci sono due ragioni principali per questo: la prima è che noi ci rifiutiamo di mettere il nostro metodo nelle mani di un sistema profondamente corrotto e marcio fino al midollo, dove il profitto viene prima della salute delle persone. La seconda è che la medicina convenzionale non è interessata a metodi risolutivi; il paziente deve continuare a rimanere paziente. Forse non è un caso che venga definito "paziente" proprio perché la pazienza è l'attitudine principale richiesta, dato che difficilmente potrà vedere risolti i suoi disturbi in modo definitivo.

E se ti chiedi perché non ci sono Centri Atlantomed in Italia, la risposta è semplice: non ci sono per la tua tutela!

Siamo rimasti disgustati, dopo aver conosciuto oltre 50 "professionisti" italiani che si erano candidati per un nostro corso (senza neanche leggere attentamente il nostro sito) e che dopo aver appreso come il trattamento risultava nella maggior parte dei casi "definitivo", ci facevano notare, inorriditi, come non fosse una buona pratica quella di "guarire definitivamente il paziente". Questo perché guarendo, avrebbe smesso di essere paziente e di generare profitto regolarmente.

Ci consigliavano persino di ridurre la durata delle sedute a 30 minuti anziché 2 x 75 minuti, per incrementare i guadagni. Tutto ciò veniva suggerito prima ancora di conoscere i risultati del metodo e senza sapere cosa venisse realmente fatto durante le due sedute.

Dal nostro punto di vista, affermazioni di questo genere, provenienti da persone preposte a occuparsi della salute altrui, sono gravissime. Abbiamo purtroppo dovuto constatare che nella sanità italiana questo atteggiamento rappresenta una prassi consolidata, sintomo di un fallimento sociale e di una preoccupante perdita di quell'umanità che dovrebbe differenziarci dagli animali.

Tu affideresti il tuo metodo, sviluppato con tanta dedizione e impegno, a personaggi senza etica del genere? In cosa pensi verrebbe trasformato, una volta nelle loro mani, se non in qualcosa di inefficace, al pari delle pratiche e manipolazioni che loro usano attualmente? Forse ora comprenderai anche il motivo delle critiche gratuite e infondate che ci vengono rivolte da alcuni sedicenti "esperti" del settore.

Videointerviste VERTIGINI

Guardando qualche video intervista o leggendo le molte testimonianze di persone trattate con Atlantomed, ti renderai conto di due aspetti:

  • Non sei solo con le tue vertigini; sei in buona compagnia con molte altre persone che hanno affrontato lo stesso problema e che, proprio come te, si sono ritrovate a correre a destra e a sinistra in cerca di una soluzione, senza successo, prima di incontrare noi.

  • Le storie delle persone che si sono rivolte sono spesso molto simili: numerose visite, molti soldi spesi, molti anni di sofferenza e nessuna soluzione al problema nonostante tutti gli esami fatti e le parcelle pagate.

opinioni dopo il riallineamento dell'Atlante

Risultati che fanno la differenza:

Diffida di chi traveste una banale manipolazione cervicale da riallineamento dell’Atlante e di chi propone imitazioni scadenti del nostro metodo. A parole è facile vantarsi, noi invece lasciamo parlare i risultati: oltre 10.000 testimonianze e recensioni in varie lingue ci rendono unici. Clicca per scoprire opinioni, valutazioni ed esperienze autentiche, condivise da chi ha sperimentato la correzione dell’Atlante con vibro-risonanza Atlantomed:

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scritto da: Alfredo Lerro Disturbi

Colpo di frusta cervicale

Dolori cronici dopo un colpo di frusta?

Movimento della testa durante colpo di frusta

Un colpo di frusta, oltre ai danni strutturali immediati, può celare una conseguenza insidiosa a lungo termine: il disallineamento della vertebra Atlante e in alcuni casi dell'Epistrofeo. Questo trauma può anche aggravare un disallineamento cervicale preesistente, amplificando il rischio di problemi futuri.

Il "colpo di frusta" si verifica quando la colonna cervicale subisce un movimento violento e improvviso, prima in avanti e poi indietro. Può accadere durante un incidente automobilistico, una caduta apparentemente innocua oppure nel corso di attività lavorative o sportive.

Secondo l’ente americano per la sicurezza sul lavoro e la salute, il 47% dei bambini subisce una caduta con impatto alla testa entro il primo anno di vita. Tra i 2 e i 5 anni, i bambini hanno già sperimentato circa 200 cadute, mentre a 10 anni hanno accumulato oltre 1500 traumi di vario tipo.

Nonostante il detto "ciò che non ti uccide ti rende più forte", alcune cadute, anche apparentemente banali, possono lasciare postumi che perdureranno per tutta la vita.

Perché dopo un colpo di frusta alcune persone non guariscono?

Proseguendo nella lettura, scoprirai per quale ragione, dopo un colpo di frusta, alcune persone non siano più le stesse e come anche le normali attività quotidiane diventino un peso. Nei casi più gravi, può risultare impossibile continuare a svolgere adeguatamente il proprio lavoro, portando all'isolamento emotivo e a una compromissione della vita sociale.

Quelli che solitamente vengono diagnosticati dopo un colpo di frusta sono i danni strutturali o lo stiramento di alcuni legamenti e muscoli della colonna cervicale, mentre nei casi più gravi si osservano fratture vertebrali o lacerazioni di legamenti e tessuti molli. Tuttavia, oltre a questi segni evidenti, le vere ragioni per cui alcuni soggetti sviluppano dolore cronico dopo un colpo di frusta, senza apparenti motivi strutturali, restano in gran parte sconosciute.

Colpo di frusta: molte domande

Mille domande dopo un colpo di frusta
  • Hai subito un colpo di frusta e nessun medico riesce a identificare la causa dei disturbi cronici che a distanza di tempo continuano a tormentarti?
  • Hai esaurito tutte le opzioni diagnostiche e terapeutiche disponibili, senza fare progressi?
  • Il tuo medico ti ha sottoposto a radiografie, risonanze magnetiche o altri esami assicurandoti che strutturalmente è tutto nella norma?
  • Nonostante le affermazioni del medico, i tuoi disturbi continuano a peggiorare, lasciandoti dipendente da antidolorifici o persino da psicofarmaci (antidepressivi)?

Il tuo medico potrebbe aver tentato di convincerti che i tuoi disturbi sono puramente psicosomatici o addirittura averti etichettato come un "malato immaginario", uno che "fa solo scene". Eppure, tu sai perfettamente che i tuoi dolori sono reali e che prima del colpo di frusta non avevi nulla del genere.

Il problema è il seguente: dopo un colpo di frusta, la prassi medica prevede, giustamente, la ricerca di danni strutturali gravi, come fratture ossee o lesioni ai legamenti. Se tali danni non vengono riscontrati, il medico spesso conclude che non ci sia nulla di rilevante, limitandosi a raccomandare di "prendersi cura di sé stessi e stare a riposo", magari con l'ausilio di un collare immobilizzante.

Tuttavia, un trauma da colpo di frusta non sempre provoca lesioni evidenti e facilmente diagnosticabili. Anche squilibri e disallineamenti apparentemente lievi delle vertebre cervicali, se trascurati o sottovalutati, possono con il tempo evolvere in disturbi cronici.

La cervicale: un meccanismo di precisione

La cervicale: un meccanismo di precisione

La colonna cervicale può essere paragonata a un meccanismo di precisione.

Facciamo un esempio per aiutarti a comprendere meglio: immagina di far cadere un orologio meccanico sul pavimento. Lo raccogli e a prima vista sembra intatto, ma con il tempo ti accorgi che l'orologio ritarda costantemente. Nel complesso meccanismo interno, è probabile che uno dei bilancieri su cui ruotano gli ingranaggi, si sia deformato, causando un aumento dell'attrito tra i delicati componenti, compromettendone il corretto funzionamento.

Qualcosa di simile può accadere alla colonna cervicale: sebbene un colpo di frusta non provochi deformazioni nelle vertebre, queste possono perdere il loro corretto allineamento, sia tra di loro che rispetto al cranio, alterando l'equilibrio dell'intera colonna vertebrale.

Di regola, i disallineamenti vertebrali non vengono presi in considerazione dalla medicina convenzionale. Una delle ragioni è che spostamenti lievi delle vertebre non sono sufficientemente evidenti nelle radiografie o nelle risonanze magnetiche. Il medico si concentra sulla ricerca di danni strutturali evidenti, trascurando spesso i disallineamenti funzionali delle vertebre.

Un altro problema che sfugge completamente agli esami diagnostici standard, è la compressione anomala di nervi e vasi sanguigni che le vertebre cervicali possono provocare quando si discostano dal loro allineamento ideale in seguito a un colpo di frusta. Esami più specifici come l'angiografia, potrebbero rivelare una riduzione del flusso sanguigno, ma si tratta di indagini invasive che si cerca di evitare. Ciò che rende la diagnosi ancora più difficile è che, per un confronto attendibile, sarebbero necessarie misurazioni effettuate sia prima che dopo l'evento traumatico. Nel caso di un colpo di frusta, però, a meno di non aver già eseguito lo stesso esame in passato per altri motivi, sono fattibili unicamente le misurazioni successive all'infortunio. Lo stesso vale per un esame ecodoppler: senza un valore di riferimento precedente, ogni comparazione risulta priva di senso, poiché non si può escludere che la condizione riscontrata sia congenita e quindi senza relazione con l'incidente.

Il medico giunge così al verdetto "la persistenza dei disturbi dopo un colpo di frusta è di causa sconosciuta" e cosa ancora più grave, afferma che una guarigione completa del paziente sia improbabile e quindi da escludere.

Tornando all’esempio dell’orologio: cosa penseresti se l’orologiaio, invece di riparare il meccanismo difettoso, ti dicesse che non è l’orologio a segnare l’ora sbagliata, ma che sei TU ad essere in anticipo? Non penseresti che l’orologiaio sia fuori di testa? Eppure, un ragionamento del genere viene accettato e ritenuto normale quando si tratta di salute, pur essendo il bene più prezioso che abbiamo. Si finisce per rassegnarsi all’idea che "è così e non si può fare nulla" per la maggior parte dei disturbi cronici. Quante volte hai sentito frasi come: "dal suo disturbo non si guarisce!", "deve imparare a conviverci", "si tratta di un disturbo psicosomatico" oppure "il suo è un disturbo immaginario"?

Non puoi immaginare la gioia e il sollievo che le persone provano dopo il trattamento Atlantomed, quando il problema che si trascinavano da anni improvvisamente SCOMPARE! In quel momento diventa chiaro che non erano loro i pazzi.

Con Atlantomed abbiamo finalmente a disposizione un metodo per ripristinare l'equilibrio della colonna cervicale dopo un colpo di frusta.

Va sottolineato che Atlantomed non si occupa di trattare danni strutturali come ossa rotte, muscoli o legamenti lesionati, che devono essere sempre diagnosticati e trattati da un medico. Inoltre, non effettuiamo manipolazioni cervicali né ci limitiamo a un semplice massaggio: il nostro approccio è unico e mirato a ristabilire il corretto equilibrio vertebrale.

Un fatto curioso: è già accaduto che un colpo di frusta abbia prodotto l'effetto opposto, ovvero favorire il riallineamento delle vertebre, portando alla scomparsa di sintomi preesistenti. Si tratta, tuttavia, di eventi fortuiti più unici che rari.

Cosa accade esattamente durante un colpo di frusta?

Le vittime del colpo di frusta, che dopo essersi sottoposte a tutti gli accertamenti e ai trattamenti convenzionali, non riescono a recuperare completamente, avvertono spesso la sensazione che qualcosa nel proprio collo non sia più come prima. E nella maggior parte dei casi questa percezione corrisponde alla realtà.

Il disallineamento dell'Atlante, spesso presente fin dalla nascita, può aggravarsi ulteriormente a seguito di un colpo di frusta.

Questa circostanza può comportare la compressione del midollo spinale, di importanti vasi sanguigni del collo e dei canali linfatici: tutte conseguenze praticamente impossibili da diagnosticare attraverso i consueti esami strumentali.

Una volta che il disallineamento dell'Atlante si è consolidato, se non viene corretto con una tecnica efficace come Atlantomed, possono insorgere i tipici sintomi cronici tardivi del colpo di frusta.

Disturbi tardivi dopo un colpo di frusta

Disturbi dopo un colpo di frusta

Contrattura cronica dei muscoli cervicali dopo un colpo di frusta

Molte persone vittime di un colpo di frusta vivono la stessa esperienza spiacevole: il dolore conseguente al trauma, anziché attenuarsi, peggiora progressivamente, diventando cronico e trasformandosi in un incubo.

La causa è da ricercare, oltre che nella posizione particolarmente disallineata dell'Atlante, anche nell'eccessiva tensione della muscolatura cervicale profonda, instauratasi a seguito del trauma e poi perpetuata dall'organismo a scopo protettivo.

I muscoli del collo, ipersollecitati durante il trauma, rimangono permanentemente tesi e si accorciano. Questa tensione cronica non viene alleviata neppure con massaggi ripetuti o trattamenti fisioterapici, poiché i muscoli coinvolti si trovano in profondità e non sono facilmente raggiungibili manualmente. Di conseguenza, i movimenti della testa risultano spesso limitati e accompagnati da dolore persistente.

Verticalizzazione del rachide cervicale

Verticalizzazione del rachide cervicale dopo colpo di frusta

Rettilineizzazione della lordosi cervicale, perdita della lordosi cervicale e perdita della fisiologica lordosi sono termini che descrivono la medesima condizione, in cui il rachide cervicale assume una forma eccessivamente dritta, alterando la sua curvatura fisiologica naturale.

Dopo un colpo di frusta, la perdita della fisiologica lordosi cervicale è molto comune e viene spesso sottovalutata. Le conseguenze a lungo termine si manifestano subdolamente, con un impatto nefasto sulla salute.

Se la rettilineizzazione del rachide cervicale si prolunga nel tempo senza un intervento adeguato per correggerla, i sintomi più o meno invalidanti tendono ad aggravarsi, con il rischio di sviluppare degenerazioni irreversibili del rachide cervicale.

Purtroppo, quando ci si rivolge a un medico dopo un incidente, l’attenzione è rivolta principalmente agli aspetti strutturali, con l’obiettivo di individuare eventuali danni evidenti. Sebbene questo tipo di controllo sia fondamentale per rilevare fratture o lesioni gravi, chi risolve il problema funzionale? Si ricorre al fisioterapista? Anche in questo caso, purtroppo, il trattamento è spesso sintomatico, senza intervenire in modo efficace per ripristinare la fisiologica curvatura cervicale.

Per colmare questa lacuna, abbiamo sviluppato un programma specifico per il ripristino della curvatura naturale: rettilineizzazione del rachide cervicale.

Cosa fare dopo un colpo di frusta

Vengono in aiuto i dispositivi AtlantoVib con vibro-risonanza, appositamente progettati per correggere l'Atlante e raggiungere la muscolatura più profonda attraverso un massaggio intenso ed estremamente efficace.

Con una o due sedute mirate principalmente alla zona cervicale, i muscoli contratti potranno finalmente rilassarsi. Una volta risolte le contratture, la testa ritroverà la sua libertà di movimento, offrendo un notevole sollievo.

Questo tipo di massaggio, combinato con la correzione del disallineamento dell'Atlante, è stato in grado di portare a remissione i disturbi da colpo di frusta, anche nei casi considerati "irrisolvibili".

Precauzioni dopo un colpo di frusta

Precauzioni dopo un colpo di frusta per la correzione dell'Atlante

Il trattamento Atlantomed sollecita i legamenti Atlanto-occipitali e le strutture connesse. Per questo motivo, sono necessarie alcune precauzioni prima di procedere dopo un colpo di frusta. È importante eseguire una visita medica accurata con appropriate indagini radiologiche prima della correzione dell'Atlante, per escludere eventuali danni strutturali al rachide cervicale causati dal trauma.

In base alla gravità della lesione da colpo di frusta, è consigliabile attendere da uno a due mesi prima di effettuare il trattamento Atlantomed, per consentire la guarigione di danni strutturali non individuati.

Successivamente alla correzione dell'Atlante, potrebbero essere indicate ulteriori terapie manuali per favorire il riequilibrio del resto della colonna vertebrale.

La manipolazione o manovra al rachide cervicale è assolutamente da evitare!

Tesi di maturità: colpo di frusta - trattamento con Atlantomed

Videointervista colpo di frusta

racconti dopo il riallineamento dell'Atlante

Risultati che fanno la differenza:

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